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Sousa, una furia con Sanchez dopo il gol subito: “Ecco perché”

I complimenti, le feste, le congratulazioni sono sparse negli altri articoli. Qui si comincia dall’unico aspetto che a Paulo Sousa non è proprio andato giù: i due gol che incassati nel finale su calcio d’angolo, sempre dalla stessa posizione, battuti tutt’e due da Di Gennaro allo stesso modo. Primo gol di Capuano, secondo di Borriello. Un colpevole c’è, lo indica proprio Paulo Sousa, è il colombiano Carlos Sanchez, entrato a metà ripresa al posto di Borja Valero.

L’ERRORE DI SANCHEZ. Ricostruiamo. La Fiorentina sta dilagando, 5-1 a meno di mezz’ora dalla fine. Angolo di Di Gennaro, la traiettoria supera la testa di Astori, non quella di Capuano: 5-2. Sousa in panchina si infuria. Altri 15 minuti: angolo di Di Gennaro, colpo di testa di Borriello: 5-3. Urla il portoghese in panchina: “Non si può prendere un gol così”. Poi Bernardeschi sbaglia la rifinitura in un contropiede 4 contro 2 e Sousa si infuria. Infine Hagi, al debutto, cincischia e perde palla e il tecnico lo riprende a voce alta. Infine, la discussione accesa con Sanchez. La vedono tutti. Così Sousa deve spiegare: «Non sono arrabbiato, sono molto tranquillo con lui e con tutta la squadra che ha conquistato una grande vittoria. Ma, per non lasciare niente in sospeso, vi dico che Sanchez aveva una posizione specifica sui calci piazzati e in quella posizione lui non c’era». Il gol incriminato è quello di Borriello. Ma il discorso di Sousa è più ampio e si allarga a tutta la squadra. «Il calo di intensità mentale è un limite che dobbiamo superare. Ne parliamo da diverso tempo e lo abbiamo fatto anche alla vigilia di questa partita. Si può e si deve fare meglio sotto questo aspetto. Se abbassiamo l’intensità, rischiamo di prendere quei gol».

UNA GRANDE PARTITA. Discussi i problemi, a Sousa non resta che spiegare cosa è successo qui a Cagliari, in un’esplosione di gioco e di gol. A Liberec, doppio centravanti e Kalinic ha segnato una doppietta, in Sardegna un solo centravanti e Kalinic ha segnato una tripletta. «Abbiamo fatto una buona scelta, con poco tempo a disposizione per lavorare (la squadra è rientrata solo venerdì mattina dalla Repubblica Ceca, ndr), per questo devo fare tantissimi complimenti ai ragazzi: hanno capito come sarebbe stata la partita. Abbiamo passato ai giocatori le idee con le quali hanno potuto anticipare le decisioni durante la gara. E pensare che non avevamo iniziato bene, con il gol preso dopo un minuto. E’ importante aver vinto in rimonta, questo deve rappresentare una spinta in più per noi».

QUALCHE PUNTO IN PIU’. Forse non tutti, ma molti problemi sembrano risolti: 8 gol in 180′ sono tanti, soprattutto perché segnati tutti in trasferta. «Abbiamo fatto molto bene, il lavoro ci ha permesso di vincere contro una squadra in salute, organizzata bene, comprese le palle inattive, con notevole velocità di gioco. Abbiamo dominato un avversario forte, lo abbiamo fatto in trasferta e in rimonta. E’ vero, la continuità del nostro gioco non è stata sempre la stessa, ma sappiamo che in qualche partita potevamo fare qualche punto in più e se fosse successo ora parleremmo in modo diverso».

BOOM IN ATTACCO. Sousa parla di una grande Fiorentina e su Bernardeschi aggiunge: «La qualità del gioco è il supporto per far sì che le qualità individuali possano fare poi la differenza. Non solo Bernardeschi, tutta la squadra lo ha capito bene. Federico in questa partita guardava la porta, non era mai di spalle, e gli scambi con Ilicic e Kalinic sono stati perfetti: quando i giocatori davanti capiscono gli spazi dove creare difficoltà diventa tutto più facile. Se sono più contento per Kalinic o per Bernardeschi? Per entrambi ma soprattutto per la squadra».

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