Rassegna Stampa

Sousa stavolta sorride: “Avanti così”

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LA FIORENTINA chiude la pratica in un tempo. Un palo di Ilicic e una parata di Tatarusanu hanno fatto da antipasto ai due gol che, in una manciata di minuti ha ricollocato il Liberec nella sua reale dimensione di squadra piccola. E quindi da battere con il minimo sforzo. «In ogni caso – sono parole di Sousa – il nostro avversario ha giocato con intensità e ha fatto di tutto per evitare un risultato sfavorevole. Per questo sono molto soddisfatto di questa serata».
Sousa incassa il risultato si gode sull’orizzonte il cammino (manca l’ultimo piccolo passo per andare oltre il gironcino) in Europa League ma torna a raccomandare prudenza. Prudenza che dovrà rivedere la Fiorentina in campo, con la medesima concentrazione di ieri sera, domenica pomeriggio quando al ‘Franchi’ arriverà la Sampdoria. Quindi una serie di giudizi sui singoli. «Ilicic? – riprende Sousa -. Per noi, per il nostro gioco è basilare. L’innesto di Cristoforo? Il suo non era un esperimento. Io faccio sempre giocare chi credo possa aiutarci a vincere e lui ha fatto bene e non solo per come ha spinto sulla fascia».
Infine una battuta di De Maio e su Chiesa. Chiude Sousa: «Hanno giocato meno in questo periodo, ma sono riusciti ad affilare le armi per poi tornare in campo quando c’è stato bisogno di loro per vincere. Sì, Chiesa è un ragazzo su cui crediamo molto».
Ilicic più Kalinic è stata, alla fine, la decisione tattica che Sousa ha preso per liquidare la pratica Slovan. Niente doppio attaccante, dunque, con Babacar in panchina, ma la risposta di chi è stato chiamato ancora a prendersi un posto fra i titolari (appunto Ilicic e Kalinic) è stata più che positiva. Un gol a testa, e via. Con lo sloveno che ieri sera ha interrotto il suo digiuno stagionale. «Che ci devo fare – sorride -, da un po’ di tempo a questa parte forse hanno fatto le porte più piccole o basse visto che colpisco spesso il palo o la traversa».

BATTUTE a parte, Ilicic è soddisfatto per come la Fiorentina sta mettendo la firma sul passaggio del turno in Europa. «Abbiamo vinto e questo conta più di ogni altra cosa. Anche del fatto che siamo un po’ stanchi. Stiamo giocando tantissimo ed è normale accusare un po’ il colpo. Avere partire importanti ogni tre giorni ci costringe a fare molta fatica… L’allenatore comunque sfrutta l’occasione per farci ‘girare’ tutti e così tutti ci sentiamo parte di questa squadra. Nessuno escluso». Eppure la coppia Ilicic-Kalinic funziona più di altre formula. «Forse – chiude ridendo lo sloveno – perché parliamo la stessa lingua e così possiamo dirci cose che gli altri non capiscono».

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