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Sousa senza limiti: “Fiorentina avanti e poi sarà finale”

Qualche ossessione temporanea, come segnare ed essere concentrati. Propedeutica a quella finale: vincere. Dove, cosa o contro chi non importa. Quello che conta è canalizzare ogni goccia di energia verso l’obiettivo che ha stampato in testa. Questo sarà il presente di Paulo Sousa fatto di un giorno dopo l’altro fino alla fine della stagione. Poi il suo credo ed il suo calcio andranno altrove.

Magari proprio in Germania (non piace solo a Wolfsburg e Dortmund). O sempre in Italia (Juve?). Oppure in qualche altro top campionato: visto che il tecnico è, e resta, molto quotato malgrado una stagione eccellente in Europa, ma balbettante in Italia. Fino ad allora, però, testa solo al viola. «Il mio futuro passa dal presente», ripete da tempo Sousa, quasi fosse una filastrocca. E’ la sua convinzione, sono i suoi principi e soprattutto è ciò che concede a chi chiede. Giusto rispettarlo.

VOSi riparte dall’1-0 conquistato più con la forza che con la poesia al Borussia Park di Mönchengladbach. Anche se la traiettoria vincente di Bernardeschi resta un sogno balistico diventato realtà. Amministrare, però, sarebbe peccato calcisticamente mortale. «Il vantaggio ottenuto in Germania – incalza Sousa – non deve farci pensare di poterlo gestire. Altrimenti saranno guai. Dobbiamo attaccare e far gol. Con criterio. Ma solo segnando potremo passare il turno e l’ho ripetuto anche alla squadra». A proposito di turno superato, Paulo non arretra. «Confermo quanto già detto. Chi va avanti tra noi e Borussia può arrivare fino in fondo». Del resto le ossessioni non passano facilmente.

Il post San Siro è stato un diluvio di inchieste sulla formazione scelta dal portoghese. Gli esperimenti sono stati molti. Sanchez continua a giocare terzino, Salcedo dirottato a sinistra, Ilicic al posto di Saponara e Cristoforo quasi ala. Questi alcuni capi d’imputazione sulla squadra vista col Milan. Tutte scelte ampiamente difese anche ieri. «Voi analizzate il risultato, io penso ad altro. Abbiamo giocato per vincere e siamo stati superiori al Milan, non è stato un passo indietro. La qualità è stata buona, migliore di quella mostrata in Germania. È sempre il risultato della partita che influenza il giudizio esterno, ma io non sono un allenatore che per spostare il problema prende decisioni per rendere felici gli altri. Penso solo a migliorare la squadra per cercare di vincere». Parole ferme, ma l’animo è sereno. E anche il sorriso è tornato più ampio. Sousa vuole che passi solo un messaggio. Uniti per battere il Borussia, il resto non conta.

Chiesa ha saltato l’andata, Bernardeschi il Milan. Stasera ci saranno entrambi e dal talento freschissimo dei «Fede&Fede» i tifosi viola si aspettano parecchio. A proposito di tifosi. L’ultima carezza è per loro. «Ci danno il 20-30% in più e saranno fondamentali in questa impresa». Non ci sarà Milic, che ieri si è rotto il naso in allenamento. Dubbi in difesa con Tomovic e Sanchez che lottano per un posto. «Gioco con gioia dove servo – ha detto il colombiano – voglio dimostrare a tutti il mio impegno sempre massimo». In campo sarà battaglia, la posta in palio è alta. La vigilia è volata via all’insegna del divertimento. Testimoniato da un tweet del Borussia. «Ciao, Italia! Prego. Grazie. Bolognese. Gianluca Vialli. Questo è tutto l’italiano che conosciamo». Pronta la replica del club viola. «Possiamo suggerirvi anche «Dante, Antognoni e Lampredotto». Niente male.

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