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Sousa: “Mai pensato di dimettermi. Mercato? Quest’anno ho fatto l’allenatore”

Queste le parole di Paulo Sousa nella sua ultima conferenza stampa dopo la partita pareggiata con il Pescara: “Ha pensato alle dimissioni dopo il mercato di gennaio dell’anno scorso? Non voglio rispondere, perché preferisco commentare a freddo. Posso solo dire che ho dato tutto per la Fiorentina. 

Condivisione sul mercato con società? Ho sempre detto che quest’anno ho preso la direzione di fare l’allenatore e far rendere al massimo i giocatori in rosa. La mia attenzione era su migliorare loro. Qualcosa si è rotto con Paulo Sousa. Cosa l’ha delusa di più? Non ho trasmesso la mia passione e questa sicuramente è una mia delusione e devo migliorare. Oggi però preferisco fare ringraziamenti, soprattutto ai miei ragazzi che hanno sempre dimostrato di volersi sempre migliorare e chi ha partecipato alla quotidianità del nostro lavoro, come il settore medico, i magazzinieri, il mio staff, gli autisti e tutta la Fiorentina. Con i miei amici di Firenze questo non è un addio ma un arrivederci, quindi ringrazio anche loro.

Dragowski e Hagi. Un giudizio su questi giocatori? Tutti i giocatori che sono alla Fiorentina hanno la qualità e devono avere futuro. Per un portiere è sempre più complesso perché ha bisogno di continuità per poter migliorare la sua interazione. La velocità nelle uscite contro l’attaccante è una delle migliori qualità di Drago, è migliorato tantissimo con i piedi, a livello di comprensione del gioco. Sono molto soddisfatto per quello che ha fatto oggi. Hagi è un giocatore straordinario, ambidestro, è migliorato molto anche a livello condizionale. Ha bisogno di continuità competitiva, che non è semplice nella Fiorentina. È ancora giovane ma è preparato ed è un giocatore d’elite. Spero che Firenze possa sfruttarlo al meglio.

Mancata unità con proprietà e dirigenti? È una vostra sensazione. Noi a livello personale abbiamo cercato di dare il massimo per migliorare la Fiorentina. Ha mai pensato alle dimissioni? No mai. Più sono le difficoltà più ci metto la faccia.

Serie A. Cosa lascia e cosa le ha dato? Io ho dato tutto me stesso. Cosa mi dato è il sapere di competere con allenatori preparatissimi e con una cultura calcistica che apprezzo ed ho messo anche del mio. Vuole rimanere in Italia? Ho tanto da imparare e questo è un campionato dove posso farlo.

Dopo alcune dichiarazioni è sembrato che le fosse stato messo un ‘bavaglio’ fino al 30 giugno. È così? Il bavaglio talvolta fa bene, specie quando si è bambini. Ogni tanto preferisco tenermelo. L’interpretazione che talvolta avete dato alle mie parole è incorretta. E questa per me è manipolazione di quella che è la mia persona. Ringrazio tutti, anche voi giornalisti, perché anche questi aspetti mi hanno aiutato a crescere”.

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