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Sousa, la ricetta del riscatto: recuperare i leader. E in porta…

Gonzalo Borja Valero carpi

IL MESSAGGIO della società è stato chiaro. E positivo. Mario Cognigni, presidente esecutivo viola, dopo il pranzo di sabato con Andrea Della Valle e la squadra ha confermato la piena fiducia a Paulo Sousa. Nessun dubbio sul lavoro del tecnico portoghese, nessuna perplessità sul fatto che Sousa possa far ripartire la squadra dopo un avvio di stagione mediocre: in altre parole, la Fiorentina – ed è questo il messaggio della società – deve guardare avanti con ottimismo. Anche perché, e qui arriva il secondo sms consegnato da ADV e Cognigni a Sousa, la squadra viola ha la forza e le qualità per rialzare la testa e correggere quello che non ha girato nella direzione giusta nelle prime giornate della stagione. Sousa, lo si è capito, dovrà indossare soprattutto i panni dello psicologo, anzi del motivatore, ma una volta fatto questo dovrà dare al gruppo quelle correzioni indispensabile per far tornare la Fiorentina una squadra meno prevedibile. Il lavoro maggiore riguarderà l’attacco e le corsie esterne, ma qualcosa si dovrà fare anche per far tornare le gerarchie giuste fra i portieri.

MA ANDIAMO per ordine. Dal pranzo squadra-allenatore-società dell’altro ieri è emersa anche la possibilità di vedere a breve una Fiorentina con due punte e non più con il solo Kalinic in posizione di finalizzatore. La candidatura di Babacar a una maglia da titolare appare così qualcosa di più di una semplice indiscrezione tattica. L’ipotesi che Baba si prenda un posto accanto a Kalinic (fuori Ilicic) già contro l’Atalanta è un’ipotesi da tenere in seria considerazione. E questo, sia chiaro, non deve essere letto come una bocciatura di Ilicic, ma molto più semplicemente come un avvicendamento al quale Sousa avrebbe dovuto e potuto già lavorare. In ogni caso, meglio tardi che mai. C’è poi la questione relativa al calo di tensione – rispetto alla stagione scorsa – accusato dai big della formazione. Borja Valero, Gonzalo e soprattutto Kalinic stentano a conquistarsi una sufficienza alla fine di ogni partita. Il problema è sicuramente di condizione fisica ma soprattutto di concentrazione. E quindi di carattere psicologico. Da qui le parole di ADV e Cognigni al gruppo, con la conferma che questi (e con loro anche Badelj) sono i gioielli che non si è voluto sacrificare in estate perchè è su di loro che la Fiorentina ha deciso di continuare a scommettere. Con decisione. Dunque, Borja, come capitan Gonzalo e ovviamente Kalinic dovranno tornare al più presto protagonisti assoluti. Hanno le carte perfettamente in regola per riuscirici e Sousa dovrà essere abile a calare come un anno fa, nel modo e nei tempi giusti, queste carte.

Ultima questione da rivedere e da rileggere: la gerarchia nella gestione del pacchetto dei portieri. Ok, Tatarusanu non si tocca e quindi rimane il primo riferimento della squadra titolare, ma Sousa dovrà essere bravo e attento anche a rivedere la posizione di Dragowski. Il malumore del portiere polacco ha lasciato un segno nella società che ora deve salvaguardare quello che comunque è stato un investimento importante dell’estate del mercato.

SU DRAGO la Fiorentina ha puntato i suoi soldi. Per il presente e per il futuro e questo sarà comunque un punto di partenza essenziale nella rilettura della situazione complessiva relativa ai portieri a disposizione di Sousa. In altre parole, nessuno, in casa Fiorentina può prendersi il lusso di sacrificare in così poco tempo un investimento che, al contrario, potrebbe rivelarsi decisivo per quelle che saranno le esigenze future. Così per Dragowski potrebbe profilarsi questo doppio scenario con l’inizio del 2017. Primo: Sousa colloca il polacco nel ruolo naturale di prima alternativa a Tatarusanu e magari inizia a riproporre quanto avvenuto in passato con gli altri numeri uno viola (ovvero riattiva la regola dell’alternanza). Secondo scenario: se Drago dovesse continuare il braccio di ferro con il club, la società, anche per tutelarsi, potrebbe decidere di far partire il numero uno in prestito con l’obiettivo di farlo giocare il più possibile per poi riconsegnargli una maglia viola (anche quella da titolare) all’inizio della prossima stagione.

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