La sua Juventus ha scavalcato l’ostacolo-Porto: con un campionato già archiviato e una Coppa Italia in discesa, il sogno-triplete prende sempre più forma. Gli riuscisse l’impresa, Allegri lascerebbe da re. Non gli riuscisse, lascerebbe comunque: Torino e l’Italia. L’insistenza dei rumors inglesi induce a credere che l’ipotesi Arsenal sia più di un’ipotesi. Ma occhio al Barcellona: le buone referenze di Braida, potrebbero favorire Max nel casting per il dopo-Luis Enrique, pur non essendo il profilo del tecnico toscano il più affine alla filosofia blaugrana. Così scrive La Nazione.
E’, invece, perfetto per la dirigenza bianconera il profilo di Paulo Sousa, ormai ai titoli di coda con la Fiorentina. L’addio del portoghese coinvolge un altro tecnico da Champions e la notizia è fondata e forte. Sarri: il tecnico del Napoli, uscito a testa altissima dal doppio confronto col Real Madrid, è uno dei candidati alla panchina della Fiorentina alle porte di un anno zero. Toscano, con l’ossessione per il bel gioco e la facoltà di esaltare i giovani talenti, Sarri potrebbe essere l’erede di Sousa anche se nella lista dei favoriti a guidare la rivoluzione della Fiorentina rimane Eusebio Di Francesco del Sassuolo.
La Fiorentina ha da poco presentato il progetto per lo stadio delle meraviglie, vuole blindare i suoi gioielli (Bernardeschi su tutti) e piazzare colpi in ottica futuro: al rinascimento fiorentino manca solo l’uomo-immagine. Sarri, dunque, proverà a insidiare la candidatura di Di Francesco, ma di mezzo c’è ancora e soprattutto il Napoli. De Laurentiis crede che le dure critiche al suo allenatore nel post-Madrid siano già state dimenticate. Ma Maurizio non è tipo da «scurdammoce ’o passato» ed è proprio nell’orgoglio del tecnico che Corvino spera di trovare il varco giusto. Unico vero ostacolo la clausola da 8 milioni che bisognerebbe versare ad AdL. E proprio l’ostacolo economico pare il deterrente più pericoloso per frenare la candidatura di Sarri alla guida della Fiorentina.
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Redazione LaViola.it