La Fiorentina torna da Liberec con qualche indicazione in più, certezze ancora no, quelle fanno parte di una categoria superiore e quindi ci si deve accontentare di quel che passa il convento cecoslovacco dopo mesi di rimbalzi sullo stesso modulo, parecchio sgonfio nelle ultime rappresentazioni. In Repubblica Ceca è andata in un’onda la prima evoluzione vera con il centrocampo a tre (a quattro, ha puntualizzato Sousa includendo nel club Borja Valero): una scelta da tempo suggerita a gran voce da parecchi addetti ai lavori, se non altro per aggiungere stabilità e/o duttilità a un centrocampo negato per la costruzione, soprattutto senza Vecino e con Badelj in versione minimal.
Il centrocampo a tre, o a quattro con il rombo, offre la possibilità di variare in corsa, escludendo un trequartista e un attaccante per inserire due esterni (Tello e Bernardeschi): oplà, ecco per cambiare il profilo offensivo della squadra il 4-3-3. Anche questo super invocato. Poi gli esterni che entrano devono riuscire a «spaccare» la partita sfruttando gli spazi, obiettivo riuscito pochissimo soprattutto a Bernardeschi, ma questo è un altro discorso. E comunque grazie all’assist di Tello è nato il gol del 3-1.
Sousa si è deciso a cambiare e qualcuno ha messo in relazione il piccolo rimescolone tattico alla presenza a Liberec di Corvino, che ha seguito la squadra insieme a Freitas: difficile avere certezze sul tema, resta il fatto che il confronto tecnico e tattico fra allenatore e responsabile dell’area tecnica è fitto. Negli ultimi giorni anche di più, essendo la Fiorentina precipitata agli ultimi posti in ogni classifica di costruzione offensiva.
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Redazione LaViola.it