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Sousa e la Fiorentina avanti e uniti per forza. Il cambio semmai a giugno e non ora
E’ stata solo una sconfitta, per altro arrivata dopo una serie di gare positive. La Fiorentina ufficialmente liquida così il post-Genoa. Paulo Sousa è blindato, fuori da qualsiasi ipotesi di «rottamazione». Il programma definito dai fratelli Della Valle e da Pantaleo Corvino («tutti uniti fino alla conclusione della stagione e poi la valutazione per il futuro») non ha alcun ripensamento.
Il malumore in città, oramai lievitato a cifre dilaganti, viene trattenuto dal club viola con una diga insormontabile. Resistere, resistere, resistere, dunque anche se la gara di Genova qualche fenditura ha iniziato ad aprirla.
La posizione di salvaguarda del tecnico è garantita, ma questo non vuol dire che gli errori dell’allenatore portoghese non siano stati rilevati. Tanti, troppi, una pioggia monsonica. La squadra ritenuta «ideale» stravolta, i precedenti indisponenti ancora sul tavolo, ma adesso è solo il tempo di tenere al centro la barra. La stagione è tutta ancora aperta, è vero che le prossime due gare (a Roma con la Lazio e poi al Franchi contro il Napoli) sono maledettamente importanti e complicate ad un tempo.
Ma proprio per questo Corvino intende affrontarle con la situazione tenuta sotto controllo. La squadra, i giocatori, tutti anche quelli meno soddisfatti dalle scelte di Sousa, sono ben stretti alla Fiorentina. Un gruppo di…bravi ragazzi. Non ci sarebbero defezioni. Un’arma in più per non farsi prendere dalla frenesia.
Toccare adesso certi equilibri, secondo la società, potrebbe essere la peggiore scelta, il vero rischio più pericoloso. Appunto da qui quel…resistere, resistere, resistere. Ma allora a cosa serve la consapevolezza degli errori?
Corvino si è già speso molto. Forse oltre i suoi stessi intendimenti. E per un allenatore… non scelto da lui. Ma Pantaleo è uomo da una sola parola. E farà di tutto per cercare di portare la stagione alla sua normale conclusione («Decideremo su Sousa ad aprile», ha sempre detto). D’altra parte come potrebbe altrimenti? Per prendere chi al posto di Sousa? Non esistono candidati eccellenti.
A giugno magari, specialmente se qualche tecnico importante (Sarri, Di Francesco, Spalletti, Pioli, Mazzarri…) dovessero entrare in contrasto con i rispettivi club, e, di conseguenza, rimanere libero su piazza. Magari italiano (ecco l’identikit del momento), di esperienza e pronto a lavorare con i giovani al centro del progetto. Ora non ci sono candidati credibili, pensabili, proponibili.
Avrebbe senso dirottare l’incerto peso della situazione nelle mani del giovane tecnico della Primavera, Guidi? Con l’aiuto di Antognoni che in versione tecnico francamente nessuno lo ha immaginato? No, sarebbe un rischio decisamente più pericoloso della situazione attuale.
Dunque meglio provare a collaborare con Sousa? Corvino-commissario si è già…visto sul terreno della comunicazione (e sono finite le esternazioni sgradite) e Pantaleo tecnicamente non ha mai e poi mai voluto mettere bocca. Sousa è libero quindi di andare avanti. Certo che accatastare errori può diventare pericoloso al di là del fortino costruitogli attorno. Fare scelte semplici, senza «inventarsi» niente: questo il consiglio che gli verrà dato.
Magari pure dai fratelli Della Valle dati in arrivo per le feste di Natale, per una messa tutti uniti. Intanto, dai microfoni di Sportitalia, il presidente esecutivo Cognigni è tornato a parlare: «Sul mercato, siamo pronti a migliorarci, compatibilmente alle occasioni che si presenteranno. Il progetto del nuovo stadio-cittadella? Ci sono diverse manifestazioni d’interesse dall’estero, mentre per la società non abbiamo mai manifestato l’intenzione di voler mettere quote sul mercato».