L’esterno gigliato, alle prese con il recupero dall’infortunio: “Il campo mi manca tantissimo, quest’anno ero partito alla grande e anche per questo star fuori è una sofferenza”
Riccardo Sottil, esterno della Fiorentina, ha parlato ai microfoni del canale ufficiale gigliato. Queste le sue dichiarazioni: “Finalmente sto meglio, ho passato mesi non facili. Quando convivi con un dolore non è mai facile. Star fuori dal campo e non poter dare il tuo contributo alla squadra è ancora più difficile. Però ho superato quel momento, mi sono operato circa 20 giorni fa, l’operazione è andata bene e ora si prosegue per tornare sul campo il più presto possibile. Il campo mi manca tantissimo, per noi oltre che essere un lavoro è una passione che si ha fin da piccoli. Però questa cosa me la tengo dentro e la voglio sprigionare nel momento in cui potrò rientrare e giocare le partite ufficiali. Anche in questo momento in cui non mi alleno, in cui sto facendo le cure, piscina, lavori personalizzati all’interno (del centro sportivo, ndr), mi piace uscire, stare coi miei compagni, guardare gli allenamenti e far parte del gruppo. In questa Fiorentina siamo tutti importanti, ognuno di noi ha delle caratteristiche diverse che deve mettere a disposizione per la Fiorentina”.
SULL’INIZIO STAGIONE. “Quest’anno sono partito alla grande, anche per questo stare fuori è stata una sofferenza. La motivazione è sempre la stessa, pian piano che passano gli anni maturi e guadagni in esperienza, il mio obiettivo è tornare ed essere al livello di prima o fare ancora meglio”.
SUI MONDIALI. “Inizialmente, senza l’Italia, simpatizzavo per il Portogallo perché c’è Cristiano Ronaldo che per me è sempre stato un punto di riferimento, fin da piccolo. Ho visto che tutte le squadre, anche le più piccole, hanno dato del filo da torcere alle grandi. Proprio come il Marocco, facciamo i complimenti ad Amrabat che ha fatto un gran Mondiale, non è una novità perché Sofyan ha sempre avuto queste qualità. Si merita questa gioia perché è un gran lavoratore e un bravo ragazzo, lo aspettiamo”.
SULLE AMICHEVOLI VIOLA. “Anche quando non c’è il campionato è importante continuare con un trend positivo, anche nelle amichevoli. Sembra sempre che mancano tanti giorni ma in realtà il tempo vola. Non è facile, è la prima volta nella storia che c’è una sosta a metà campionato. Bisogna farci trovare subito pronti con la spina attaccata”.
SUL RAPPORTO CON COMMISSO. “Il presidente dalla prima volta che ha comprato la Fiorentina e si è presentato a noi è sempre stata una figura molto calorosa e familiare. Ogni volta che viene ci fa piacere passare del tempo con lui, viene sempre agli allenamenti, ci fa sentire il suo sostegno anche nei momenti negativi che quest’anno purtroppo ci sono stati. Non vediamo l’ora di riaverlo con noi, prima di ripartire per l’America ci ha detto che non sa quando ma tornerà presto a Firenze. Una battuta che mi faceva sempre, ogni volta che mi vedeva in campo, era chiedermi come stavo. Io gli dicevo che piano piano stavo un po’ meglio, e lui mi rispondeva: ‘Sempre meglio, ma quando giochi?’. Tanti non lo sanno ma il presidente è una persona molto scherzosa”.
RAPPORTO CON LA TIFOSERIA. “Io sono cresciuto qua dal settore giovanile, quindi ho sempre detto che il mio sogno era poter esordire al Franchi davanti alla Curva Fiesole e tutto il popolo viola. L’ho realizzato, questo per me è un orgoglio in più ogni volta che gioco. I tifosi sono fantastici, ogni partita lo stadio quest’anno era gremito, aspettiamo presto anche loro, sono il nostro valore aggiunto”.
SUL RITORNO IN EUROPA. “Era da un po’ di anni che la Fiorentina mancava in competizioni europee, quindi non è stato facile giocare ogni tre giorni. Hai bisogno di recupero e quando una squadra non è abituata è normale che la prima volta possa incontrare un po’ di difficoltà. Però negli ultimi mesi il nostro adattamento è stato fantastio. Si è visto anche in Europa: dopo le prime difficoltà ci siamo ambientati bene a questa competizione, abbiamo passato il girone e ora affronteremo un avversario tosto. Il nostro obiettivo è passare il turno”.
SUL NUMERO DI MAGLIA. “Il numero 33, quando andai a Cagliari, durante la prima amichevole mi venne dato proprio questo numero senza motivo. Giocai quella partita e feci molto bene, quindi decisi di tenermelo. In più, pensandoci bene, sono nato il 3 giugno del 99, quindi ci sono anche combinazioni che riportano alla mia data di nascita”.
CON CHI HO LEGATO DI PIÙ. “Con tutti. Quelli con cui sto di più sono Saponara, Cerofolini con cui ho un legame bellissimo e lunghissimo. Ma anche Mandragora, Ranieri, Biraghi, Venuti. Insomma, con tutti ho un buon rapporto, naturalmente con gli italiani anche per la lingua ci sta di legare di più, però anche i sudamericani sono simpatici, Duncan è un personaggio…”.
SU ITALIANO. “Purtroppo lo sto vedendo poco, perché non sono in campo. Però quando ci incrociamo negli spogliatoi ha sempre la battuta pronta, stuzzicandomi. Ormai lo conosciamo, siamo contenti di poter lavorare con lui. Già dal primo anno mi ha subito preso da parte per dirmi delle cose su cui dovevo migliorare, su cui abbiamo lavorato”.

Di
Redazione LaViola.it