“Mi stuzzica lavorarci perché ha tantissimi margini di miglioramento”: parola di Montella. E se la Fiorentina avesse in casa ‘il nuovo Chiesa’?
Se la Fiorentina avesse trovato il “nuovo” Chiesa e Montella fosse per Riccardo Sottil quello che Paulo Sousa è stato per Federico? Così si interroga Il Corriere dello Sport – Stadio. Nessun (scomodo) paragone, nessun tentativo di sovraccaricare di pressione e attese un ragazzo di 20 anni: solo la cronistoria dei fatti annunciata dalle qualità dell’altro figlio d’arte meno “famoso” in maglia viola che però in questo mese d’inizio di stagione si sta ritagliando spazio e considerazione grazie ai gol. Belli, difficili, preziosi.
GOL D’AUTORE. Due ne ha segnati finora. Uno al Chivas nella prima partita dell’International Champions Cup firmando la vittoria sui messicani con un sinistro chirurgico e uno sabato sera per l’1-0 della Fiorentina sul Livorno con una pregevole girata a mezza altezza sempre di sinistro. E chi era venerdì scorso a vedere l’allenamento a Montecatini si è stropicciato gli occhi e spellato le mani quando il ragazzo, nella partitella 11 contro 11 in famiglia, ha infilato il sette da 25 e passa metri con un altro mancino ad effetto che ha lasciato a bocca aperta per quanto è stato spettacolare nella sua apparente e disarmante semplicità. Per chi quei colpi lì li ha naturalmente, nel dna. Come Riccardo Sottil.
IMPLACABILE. Vent’anni, un po’ di giovanili col Torino, tanta Primavera a Firenze, l’esordio in Serie A contro la Sampdoria il 19 settembre 2018, mezzo campionato l’anno scorso a Pescara (12 presenze 1 rete) ma tanto è bastato per impressionare i dirigenti abruzzesi che farebbero carte false per riaverlo anche a questo giro, ma se un mese fa all’inizio del ritiro di Moena qualche possibilità ce la potevano avere, adesso quelle possibilità sono ridotte a zero. Perché là davanti, “terra” di esperimenti, Montella ha cambiato sempre la formula del tridente che rimane alla base del progetto tattico per l’attacco, ma uno solo non è mai uscito dalla formazione titolare: Sottil. Titolare contro Chivas, Arsenal e Benfica, titolare al Picchi. Micidiale appena ne ha l’occasione. Sparisce e colpisce. Sbuca e azzanna.
SFIDA NELLA SFIDA. Era uno dei giovani sotto esame insieme a Vlahovic, Ranieri e Castrovilli, e se ognuno dei tre a suo modo ha guadagnato la fiducia di Montella, Sottil l’ha fatto nel modo più eclatante per convincere l’allenatore campano a dargli fiducia. L’obiettivo, salvo cambiamenti di strategie radicali e al momento non pensabili, lo ha raggiunto oltre le sue più rosse aspettative: adesso sta a lui imporsi davvero, lavorando sui difetti (continuità, fisico, fase d’interdizione) per dare ragione proprio a Montella. Che nel ventre dello stadio di Livorno si è sbilanciato. “Riccardo ha qualità importanti. Ogni tanto si assenta un po’, ma mi stuzzica lavorarci perché ha tantissimi margini di miglioramento”. La nuova sfida della nuova Fiorentina.
Di
Redazione LaViola.it