Sottil e la fiducia di Palladino: il 2025 deve essere il suo anno. I numeri iniziano a tornare

Quattro gol e tre assist nelle ultime otto partite giocate per l’esterno classe ’99, chiamato ora a confermarsi

Una rondine non fa primavera. A maggior ragione se arriva a fine dicembre. E ancor di più se si parla di Riccardo Sottil, uno che da tre-quattro anni è davanti a una rampa di lancio ideale che non ha mai imboccato. Lo schiaffo dato al pallone all’87’ di Juventus-Fiorentina può rappresentare però un punto di svolta di un calciatore che a giugno compirà 26 anni. Così scrive Il Corriere dello Sport – Stadio.

SVOLTA. Nella sua Torino, al termine di una gara ‘vecchio Sottil’ – evanescente, con diversi errori al momento clou dell’azione – costellata da qualche sprazzo di ‘nuovo Sottil’ – soprattutto in chiave difensiva, con tanti ripiegamenti ad aiutare Parisi – ha trovato quello che è con ogni probabilità il gol più importante della carriera. Per il peso – un 2-2 a una manciata di secondi dal 90′ in casa dei rivali storici non capita tutti i giorni – e per il periodo in cui è arrivato. Al termine di un mese in cui Palladino lo ha schierato come sostituto di Edoardo Bove. Diverse caratteristiche e quindi differenti compiti, quelli richiesti dal tecnico. Che lo sta impiegando con una continuità mai vista in carriera: titolare in tre delle ultime quattro gare di Serie A, in generale in cinque delle ultime sette (ha saltato la trasferta di Guimaraes per una tonsillite ed è entrato a gara in corso a Bologna), Sottil è di fatto uno dei protagonisti di questa Fiorentina.

OBIETTIVI. Anche i numeri sotto porta iniziano a tornare: sono 5 le reti in 21 partite (già pareggiato il conto della scorsa annata), al prossimo centro sarà già la miglior stagione in carriera per il classe ’99. Il 2025 dovrà essere il suo anno, stavolta davvero. Anche perché un calciatore con le sue qualità (passo da staffettista e dribbling a profusione) potrebbe tornare un nome buono per la Nazionale, in caso Spalletti riapra le porte agli esterni offensivi. L’azzurro l’ha solo sfiorato: era stato convocato nel maggio 2022 da Mancini, ma saltò il raduno per un infortunio alla schiena.