Il sospiro di sollievo più grande è stato quello per Josip Ilicic. Lo sloveno, che nella gara della sua Slovenia era rimasto vittima di un duro scontro di gioco con Cahill, non ha riportato traumi. Il giocatore è stato controllato dallo staff sanitario viola ieri ma non sono state evidenziate situazioni di pericolo. Dovrà solo essere valutata l’opportunità di schierarlo subito, alla luce del mini-ciclo assolutamente da non fallire dei viola. C’è da invertire la tendenza, perché le sole quattro vittorie messe insieme nelle ultime 18 gare di Serie A giocate sono un bottino troppo magro. Sousa, contro l’Atalanta, non sarà condizionato da assenze forzate: ha recuperato Gonzalo Rodriguez, rimasto fuori a Torino per i postumi di un affaticamento muscolare, e pure i due sudamericani Vecino e Sanchez stanno bene. Ieri hanno svolto la seduta in gruppo, nonostante il lungo viaggio da oltreoceano.
Il dubbio più grande riguarda il centravanti titolare. Sì, perché Babacar è probabilmente quello che nelle ultime settimane ha affinato il suo feeling con il gol, ma Kalinic è tornato dagli impegni con la sua Croazia rinfrancato dal gol realizzato negli spiccioli di gara col Kosovo avuti a disposizione dal suo Ct. Si deciderà all’ultimo e, comunque vada, non si esclude anche una staffetta a gara in corso, perché nelle sette gare che dovrà affrontare la Fiorentina da qui alla prossima sosta conterà solo vincere. In difesa, davanti a Tatarusanu, Tomovic è pronto a prendersi il solito posto a destra, con Gonzalo al centro e Astori al suo fianco. Salcedo scalpita, è vero, ma l’occasione di riproporsi, tambureggiante come ha mostrato di saper essere non mancherà. L’altro dubbio è a centrocampo: dentro Tello o Bernardeschi? L’azzurro è l’elastico perfetto, quello capace di correre su e giù per coprire le due fasi con la medesima efficacia, mentre lo spagnolo è ancora a caccia della sua vera identità. Con l’Udinese è stata sua la percussione sulla corsia laterale che ha permesso a Babacar di andare a rete, ma deve scendere dall’altalena della continuità.
Per la Fiorentina ma anche per sé stesso, per convincere tutti senza esitazione a riscattarlo la prossima estate. Carlos Sanchez, al di là della stanchezza accumulata nelle gare con la sua Colombia, ha fame di continuare ad essere protagonista: per questo il portoghese, fin qui, ha faticato a tenerlo fuori. A Genova, subito dopo il primo stop del campionato, in campo c’era lui (seppur per i 28 minuti appena giocati), ma Vecino era ai box per i postumi di un problema muscolare. In buona sostanza, nel mezzo sono in tre che si contendono una maglia: i due sudamericani, Sanchez e Vecino, più Badelj. A sinistra, invece potrebbe essere la volta di Maxi Olivera. Con Borja Valero, alle spalle del centravanti, dovrebbe toccare proprio a Ilicic, che per altro nelle ultime due gare giocate al Franchi contro l’Atalanta (febbraio 2014 e ottobre 2015) ha sempre segnato: se dovesse prevalere la linea della prudenza, ecco che potrebbe sostituirlo Bernardeschi, lasciando così a Tello spazio in mezzo al campo.
Di
Gianni Ceccarelli