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Sorrisi, gol e flop: la prima volta non si scorda mai

Luca Toni

Toni, Gilardino, Della Valle, Brillante… che storia l’esordio in campionato della Fiorentina

C’è sempre una prima volta. E in certi casi può già segnare il destino di un’intera stagione. È curioso ritrovare le prime giornate di campionato della Fiorentina, con un tuffo nel recente passato che riporta alla mente alcune fotografie tra un misto di malinconia e di stupore.
Un po’ come rileggersi la formazione che Stefano Pioli, una stagione fa, schierò al suo debutto sulla panchina viola a Milano contro l’Inter: Tomovic a destra, Maxi Olivera a sinistra, Sanchez, Gil Dias, Eysseric tutti titolari. E un 3-0 che a metà agosto svegliò la dirigenza che in pochi giorni tornò sul mercato in fretta e furia.
Era il primo Pioli, che poi sarebbe riuscito a creare un gruppo solido e unito dentro e fuori dal campo. Ma sfogliando l’album delle prime gare, come dimenticare l’esordio a sorpresa di Federico Chiesa nella casa della Juventus (2-1 per i bianconeri) nel secondo Sousa.
Una stagione prima (2015) il portoghese riuscì invece a beffare l’ex Mihajlovic con un netto 2-0 al Franchi contro un Milan carico di aspettative che si sgonfiò sotto i colpi dei viola e con le reti di Alonso e Ilicic.
UN PASSATO GLORIOSO. Sarebbe stato l’anno del ritorno in testa alla classifica dopo 16 anni. Prima del portoghese, però, il ciclo di Montella si era aperto con una gara afosa e risolta dalla doppietta di Jovetic contro l’Udinese. Era il 2012 e Andrea Della Valle in tribuna esultava sudato e pieno di entusiasmo.
D’altronde erano i tempi di Pradè e Macia, della rifondazione e dei nuovi arrivi, di Della Valle che tornava in prima persona e di una squadra che avrebbe fatto sognare. Anche Montella però è passato alla storia per una prima tutt’altro che indimenticabile: era il 2014 e in casa della Roma, la sua grande ex, fece debuttare l’australiano Brillante tra imbarazzi e mugugni di mercato.
Il resto è storia e quella stagione avrebbe segnato il suo addio. Nel 2008 poi il destino volle che alla prima giornata si affrontassero Fiorentina e Juventus, in un Franchi tutto esaurito.
C’è Prandelli in panchina. Nedved porta in vantaggio i bianconeri, Felipe Melo (in viola) viene espulso a 7’ dal termine. Ma proprio allo scadere ci pensa il nuovo acquisto da 15 milioni di euro a pareggiare i conti: è Alberto Gilardino, che con un gol in girata (uno dei suoi) conobbe per la prima volta il calore della Fiesole.
I SOGNI. L’avventura di Prandelli era iniziata nel 2005, quando alla prima giornata la Fiorentina riuscì a battere per 2-1 la Sampdoria con il primo gol di una lunga serie firmato Luca Toni.
Erano anni di investimenti e di speranze, di sogni Champions. E pensare che soltanto tre anni prima i viola erano finiti in C2. La Florentia Viola, che nel 2002 si presentò sul campo della Sangiovannese e pareggiò al 95’ con Masitto una gara che nessun tifoso viola potrà mai dimenticare.
Un po’ come la prima della stagione precedente, quando quello 0-2 incassato al Franchi dalla neo promossa Chievo Verona fece subito pensare al peggio. Pochi mesi dopo la Fiorentina sarebbe fallita. Ma questa è un’altra storia.
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