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Rassegna Stampa

Sono giovani, viola e implacabili

Gi under 24 di Pioli hanno dimostrato di avere talento e carattere, di essere di ghiaccio e precisi dal dischetto

Una volta, poco tempo fa, se alla Fiorentina veniva concesso un calcio di rigore dal dischetto andava un giocatore gelido, implacabile come Ilicic. Uno con il cuore di ghiaccio, che dalle sue zolle preferite faceva male pure nei calci di punizione.

Lo scorso anno il rigorista viola è diventato Veretout, francese dal piede potente e scoperto poi pure preciso e quasi delicato. Solo Babacar ogni tanto entrava in fibrillazione, gli altri zitti. Pure il bomber Simeone che da fermo non aveva mai aggiunto niente ai 14 gol segnati in campionato tutti su azione.

GLI IMPLACABILI. Ma ecco che la squadra dei tanti ragazzini all’improvviso si scopre implacabile. Un segno di maturazione? È quello che spera, anzi sogna, Stefano Pioli. Certo che in Germania a vincere il primo trofeo viola non è stato il solo, bravo, Lafont. Che ragazzino lo è come gli altri e pure… gelido, considerato che di rigori ne ha parati tre. Ma fa piacere e impressione quella che è stata davvero una serie da autentici “cecchini”.

RAGAZZI DI GHIACCIO. Sono solo amichevoli estive, non ci sono dubbi, ma se le perdi subentra, sempre un vorticoso… giramento di scatole. Pure se arrivi a giocarti il titolo dopo due pareggi per zero a zero. Perché poi i tuoi ragazzi devono dimostrare di esser cominciati a crescere.

Certo, quelli più grandi ti possono dare una mano, però alla fine sono proprio i baby simbolo della scelta di linea verde – che non chiede conferme a questo punto della nuova stagione, il ritiro, ma se arrivano è meglio – a doversi prendere sulle spalle l’onere del risultato.

E in Germania ha fatto piacere vedere che la Fiorentina Under 24 quasi definitivamente edificata da Pantaleo Corvino sta davvero mostrando di aver iniziato la sua fase di crescita. Prima pareggiando con il Duisburg in una gara affatto facile dove si è pure sfiorata la rissa, e poi contro il Fulham che fisicamente sta anche un passo avanti ai viola.

L’ESAME DI RIGORE. Ma l’esame che più ha colpito è stato proprio quello dagli undici metri. Quattro a due il primo risultato. Con Lafont che ne para due, mentre in sequenza segnavano sempre Eysseric, uno che ha già pronta la valigia per il trasferimento. Chiesa, che di rigori in vita sua ne ha battuti pochissimi.

Simeone, letteralmente escluso sulle palle inattive e Dabo che mena e rimena ma che non appare, per ora, avere grande sensibilità. E non è finita.

Contro gli inglesi Biraghi tira un rigore imparabile, Veretout fa il suo dovere, Dabo si ripete con il piatto destro, Sottil spiazza Ramirez, il giovane Montiel è freddissimo, come Vlahovic e Diks con Ceccherini che chiude il tiro a bersaglio della Cup der Traditionen. Ragazzi che crescono, un piccolo ma importante segnale.

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