Fiorentina quinta peggior squadra di Serie A come capacità realizzativa. Troppo spreco davanti, c’è molto da migliorare
Solo Sampdoria, Cremonese, Verona ed Empoli hanno una capacità realizzativa peggiore rispetto a quella della Fiorentina. La percentuale tiri/gol dei viola, infatti, si ferma al 7%.
Tradotto vuol dire che, per fare un gol, la formazione di Italiano deve effettuare 14 tiri. Considerando che la Fiorentina effettua di media 15,7 tiri totali a partita, è dunque difficile riuscire a segnare più di un gol a gara. Non per caso i viola ci sono riusciti solo in 6 gare su 15 in questa Serie A. Quando ciò è successo solo in occasione della gara con l’Inter la Fiorentina non ha ottenuto punti, mentre nelle altre occasioni in cui ha fatto 2 o più gol ha sempre vinto.
ULTIMAMENTE. Nel mirino, inizialmente, ci erano finiti soprattutto gli attaccanti, Jovic e Cabral su tutti, con l’unico a salvarsi che è quasi sempre stato Kouame. Da quando Italiano ha virato sul 4-2-3-1, con Barak o Bonaventura a supporto della punta, qualcosa è cambiato. Non è un caso se da quella modifica i viola hanno ottenuto vittorie in Conference e 3 successi di fila in Serie A, prima del ko beffa di San Siro. Con la Salernitana la Fiorentina aveva abbassato la media a 1 gol ogni 9 tiri totali, con la Samp a 1 gol ogni 2,5 tiri mentre con lo Spezia era rimasta in linea col suo trend, segnando 1 gol ogni 13,5 tiri, fino ad arrivare al gol ogni 11 tiri contro il Milan.
TIRI/GOL. Jovic ha effettuato 28 conclusioni in Serie A, giocando 14 partite (750’), con 3 gol segnati e due pali colpiti. Cabral di conclusioni ne ha effettuate 17 in 12 presenze (496’), con 2 gol segnati. Ai due centravanti viola, dunque, sono serviti 9,3 (Jovic) e 8,5 (Cabral) tiri per fare 1 gol. Entrambi, in media, tirano in porta 1 volta ogni 26 e 29 minuti. Kouame, che di gol ne ha fatti 2 oltre a 2 assist (stando al solo campionato), ha effettuato 22 tiri, segnando dunque 1 rete ogni 11 conclusioni, tirando in porta 1 volta ogni 46 minuti. Ikoné si è fermato a 21 tiri segnando 2 reti, con una media di 1 gol ogni 10,5 tiri, calciando in porta 1 volta ogni 40’. Bonaventura ha effettuato 27 tiri segnando 3 gol, ovvero 1 ogni 9 conclusioni, calciando di media 1 volta ogni 34’. Gonzalez, che in A ha giocato solo 185’, ha effettuato 10 tiri segnando 1 gol.
MIGLIORARE. Tutti dati, ovviamente, da migliorare, sia a livello collettivo che individuale. Con la virata al 4-2-3-1 qualcosa di meglio si è visto, con un abbassamento del baricentro generale e più spazio per gli esterni offensivi di spingere partendo da più dietro. Per quanto riguarda il cinismo, tuttavia, ancora non ci siamo. Se a San Siro Sozza avesse preso altre decisioni sugli episodi da moviola, probabilmente, la Fiorentina sarebbe uscita dalla sfida col Milan con un altro risultato. Ma è anche vero che, sia nel primo tempo che nel secondo, i viola si sono divorati più e più volte il punto del vantaggio. La domanda, tuttavia, è sempre la stessa: è un problema di qualità di singoli (la Lazio ad esempio, con Immobile e gli altri attaccanti segna quasi sempre alla prima occasione), sulla quale si può lavorare ma fino ad un certo punto, per cui più di questo dai vari Jovic, Cabral, Ikoné, Saponara, Kouame, Sottil, Gonzalez (con quest’ultimi due quasi mai a disposizione) è inutile aspettarsi, oppure è un problema di come questo pacchetto avanzato viene messo in campo? Domanda che, probabilmente, sarà destinata a ripetersi nel corso di tutta la seconda parte di stagione, salvo exploit o cambiamenti di rotta attraverso il mercato.

Di
Gianluca Bigiotti