Tra sogno, chimera e obiettivo, riparte la caccia al trofeo per la Fiorentina. Ancora a zero sotto questa voce nell’era Della Valle. Vero e proprio cruccio dei fratelli Tod’s che dalla loro entrata nel calcio a Firenze non sono ancora riusciti a mettere in bacheca alcuna coppa. Ci sono riusciti i De Laurentiis, ed anche Lotito. Proprio lui, che all’Olimpico la Fiorentina proverà ad eliminare in un quarto di finale più equilibrato del previsto rispetto a qualche settimana fa quando la squadra di Inzaghi veniva data come candidata addirittura allo scudetto, salvo poi inciampare in qualche passo falso di troppo, e la Fiorentina arrancava con tanti bassi e pochi alti.
Ed invece, ecco arrivare un quarto di finale, in gara secca, che la Fiorentina andrà ad affrontare all’Olimpico con 7 risultati utili di fila alle spalle. Ma soprattutto con ritrovate certezze, convinzioni, e speranze. Se messa in parallelo con il recente Lazio-Fiorentina di qualche settimana fa, non c’è paragone. Questa Fiorentina può andare a Roma e portare via un risultato positivo che vorrebbe dire accesso in semifinale. Contro una squadra che tuttavia avrà il dente avvelenato per quelli episodi che Inzaghi e Tare hanno ritenuto averli defraudati in campionato nonostante il Var. Chi vince andrà ad affrontare sui 180’ la vincente tra Inter e Milan. Che si affronteranno mercoledì sera. Il Milan non può permettersi un’altra figuraccia. Più dell’Inter visto le aspettative e i ripetuti e clamorosi scivoloni in cui è incappata la squadra rossonera. E se dovesse passare contro la squadra di Spalletti, la possibilità di andare a giocarsi il pass per la Finale contro il Milan potrebbe far spostare l’ago della bilancia da chimera a sogno.
In fondo, spesso le imprese più belle sono nate da situazioni impensabili. Come il Leicester, come ciò che sta facendo l’Atalanta. E perché non potrebbe scrivere una pagina di storia anche questa Fiorentina? Resta, tuttavia, molto difficile immaginarsi un trofeo alzato al termine di questa stagione. Ma sognare non costa nulla. Intanto, già dare una spallata a Lotito e Tare non sarebbe male. La rincorsa all’agognato trofeo da mettere in bacheca riparte. L’happy end è lontano. Ma meno impossibile rispetto a qualche settimana fa.
Di
Gianluca Bigiotti