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Sofferenza viola: gol di rabbia per evitare la beffa. I cambi di Prandelli…

Prandelli e Pin

La rete di Milenkovic può dare la scossa, ma è tanto il lavoro da fare per risalire. Il tecnico rivoluziona l’attacco a 10′ dalla fine

La notte fonda al Franchi viene interrotta dalla rete di Milenkovic che in pieno recupero ribatte in rete un pallone vagante nella mischia più incredibile. Quando la vittoria del Genoa pareva acquisita. Anche perché Pjaca, l’ex di turno, aveva trovato la via del gol a un minuto dallo scadere e lo spettro della zona retrocessione avanzava sempre più. Il diagonale dell’ex numero dieci viola (si potrebbero aprire discorsi infiniti sull’assegnazione di questo numero) aveva beffato Dragowski e mandato all’inferno la Fiorentina. Ma proprio nel momento più difficile, quando tutto pareva assegnato, i viola si sono tuffati all’attacco e hanno trovato con Milenkovic quella rete che mancava da quasi 500 minuti in campionato. Così scrive La Repubblica.

CAMBI. È un pareggio, niente di esaltante, ma la modalità con la quale è avvenuto può far ben sperare. Soprattutto per la tanto attesa scossa che Prandelli spera possa riguardare tutto il suo gruppo. Ci era riuscito Bonaventura a spezzare il digiuno nella ripresa, salvo poi vedersi annullato dal Var quel gol per aver strattonato il diretto avversario all’inizio dell’azione. Esultanza strozzata in gola e cambi di Prandelli che hanno stravolto un secondo tempo nel quale comunque i viola stavano provando a emergere e reagire. In un colpo solo sostituito tutto il tridente composto da Ribery, Vlahovic e Callejon. Un tridente che non era riuscito a segnare, certo, ma che comunque aveva trovato alcune buone occasioni non finalizzate dal serbo, da Bonaventura e da Amrabat.

GENOA RIPRESO. Quando Prandelli cambia i tre, siamo a una decina di minuti dal temine, cambia tutto. Il Genoa capisce dell’opportunità e manda in gol Pjaca per quella che poteva essere la beffa più totale. La Fiorentina accusa il colpo, Dragowski respinge il possibile 2-0. Maran accarezza i tre punti e un futuro che non traballa più. Prandelli richiama Pulgar e butta dentro anche Kouame, mossa della disperazione. Chiama tutti i suoi all’attacco, mentre il cronometro segna 96’. Mischia furibonda, palla sui piedi di Milenkovic che al secondo tentativo la mette sotto la traversa e spezza quella maledizione che si era abbattuta sulla Fiorentina da un mese e mezzo. Certo i tre punti di vantaggio sulla zona retrocessione (su Genoa e Torino) devono far riflettere e far capire che la strada da percorrere è ancora lunga. E che c’è davvero tanto lavoro da fare.

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