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Simeone, quanti fans in rossoblu. I genoani: “Era già forte”

Di quel Genoa che lo ha visto esplodere per la prima volta in Serie A, la scorsa stagione, quest’anno sono rimasti in pochi. Cholito Simeone, a Marassi, comunque vada, lo temono eccome. In campo e sugli spalti. Così scrive La Nazione. Chi lo conosce bene per averlo avuto all’inizio alleato è Mattia Perin che fin da subito ha visto in lui qualità importanti: «Giovanni ha carisma e voglia di fare – ha detto già all’inizio dello scorso campionato -. Ha un pregio straordinario, quello di volersi migliorare sempre». Caratteristiche queste che Juric, ex allenatore del Genoa, ha riscontrato nell’argentino dal primo momento: «E’ un diamante grezzo – ha sempre ripetuto -, diventerà un top player. Ha una fame di arrivare tremenda, è un piacere allenarlo. Ricorda un po’ Filippo Inzaghi perché in area lo vedi e non lo vedi, riesce spesso a nascondersi. Fa tanto lavoro per la squadra, le doti le ha nel Dna».

Il patron del Genoa Preziosi, il primo che ha osato scommettere su di lui portandolo in Italia dal River Plate non ha mai avuto dubbi, nemmeno quando su di lui ha dovuto investire intorno ai 5 milioni. Il motivo? «Ha la stessa garra del padre e anche in Serie A se ne accorgeranno». Aveva ragione lui. Mandorlini si è sbilanciato nel «profetizzare» il numero di gol che Gio Simeone avrebbe potuto segnare, 15. Lo ha fatto nel momento più complicato del Cholito, quello degli oltre 660 minuti di astinenza dalla rete: ora l’argentino è arrivato a quota 13, gliene mancano due a tagliare anche questo traguardo.

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