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Simeone, le reti, i sogni e il futuro nel nome di Bati
Come riporta il Qs-La Nazione, scomodare Batistuta può sembrare troppo. Almeno per il momento. Ma, si sa, i punti per sovrapporre l’immagine di Giovanni Simeone a quella (specie nella parte iniziale della carriera) del Re Leone viola, sono tanti. La targa sul passaporto argentino, il ruolo di centravanti puro, l’abnegazione – fino a consumare tutte le energie – per dare ed essere sempre al massimo: sì, il Batistuta giovane e capellone arrivato a Firenze in sordina e poi diventato l’attaccante numero uno della storia viola, regge bene il paragone con il Simeone che la Fiorentina ha acquistato dal Genoa l’estate scorsa.
Sensazioni e modi di interpretare la vita in campo e fuori dal campo, le qualità in comune nei primi mesi dell’avventura a Firenze del Cholito, poi dopo il gol dell’altra sera a Roma ecco arrivare anche il primo gesto tecnico simil-Bati. Corridoio stretto fra Manolas e Peres – dunque non avversari qualunque – mossa rapida per far perdere loro il bilanciamento giusto, zampata in anticipo sul movimento del portiere avversario. E in un attimo, complice il racconto del gol rimbalzato fra dirette tv, cronache via radio e minuto per minuto sul web, ecco che il lampo di Simeone ha ristampato subito la prima cartolina-amarcord firmata Batistuta.
Paragone ingombrante, senza dubbio. Paragone che può addirittura sembrare (ancora) scomodo, ma nella sua vita da aspirante campione, il Cholito ha dalla sua un paio di situazioni preziose. E che, come è accaduto in questi mesi, contribuiranno alla sua crescita. Primo: la fiducia della società. Corvino ha investito su di lui con il gettone più pesante della campagna acquisti del luglio scorso. Voleva Simeone nella nuova Fiorentina. Mai un dubbio, ma una scelta alternativa da prendere in considerazione. Chiesa-Simeone era la coppia che Corvino ha voluto a tutti i costi consegnare a Pioli. E qui entra in scena proprio l’allenatore che per Simeone è qualcosa di più di un allenatore. E’ un ’prof’, è l’uomo che serviva e serve al Cholito per trasformarsi, e sì per arrivare ad essere sempre più somigliante a Batigol.
Pioli ha sempre avuto parole preziose nei confronti dell’attaccante argentino. Pioli, il suo ’prof’ in villa come papà Diego Pablo, allenatore dell’Atletico Madrid che al figlio ha consegnato suggerimenti unici per affrontare la sua avventura nel calcio italiano, al Genoa come oggi nella Fiorentina. Il Cholito sorride, si gode gli applausi dopo il centro numero 10 al primo campionato con la maglia della Fiorentina e si porta dentro anche quell’abbraccio e quella pacca sulle spalle che gli sono arrivate proprio da Batistuta, qualche settimana fa quando Re Leone era a Firenze. Promosso da Batigol, il Cholito ha preso forza. Si è esaltato e con la Roma ha segnato un gol da numero uno. Quel numero uno che Firenze e la Fiorentina avevano deciso di mettersi in squadra dieci mesi fa.