Il Cholito ha segnato contro il club turco, indicando poi il proprio nome sulla maglia: è arrivata qualche polemica, ma il gesto è stato ‘frainteso’.
Guardate qui, leggete il mio nome: dopo aver segnato contro il Galatasaray, Simeone ha indicato le sette lettere stampate sul retro della maglietta. Il suo cognome, nel caso fosse stato dimenticato. Qualcuno fra i tifosi non l’ha presa benissimo a caldo e anche il giorno dopo sui social non sono mancate le critiche: un’altra scelta discutibile dopo quella del dicembre 2018, quando Giovannino «zittì» la curva dopo aver segnato contro l’Empoli, interrompendo un lungo periodo di digiuno? Ma bisognerebbe entrare nella testa di un giocatore sottoposto, ormai da mesi, a una grandinata di critiche. Così scrive La Nazione.
ESULTANZA. In realtà, confidandosi con alcuni amici subito dopo la partita, Simeone ha spiegato che la sua intenzione era quella di confermare la propria appartenenza al gruppo, seppure in condizione diversa rispetto al passato. Un modo per ribadire che la sua vita da riserva, piuttosto che da titolare con il posto fisso, è animata dalla stessa voglia di mettersi a disposizione. Gli indici puntati sul suo cognome, della serie «leggete qui», erano dunque solo un modo per confermare l’appartenenza al gruppo: nessun tipo di polemica, solo un messaggio della serie «io ci sono». Questa è stata la spiegazione del Cholito, consapevole che la strada per conquistarsi una maglia sarà in salita. Con Montella che intanto lo sta provando da esterno.

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Redazione LaViola.it