‘Lasciate ogni speranza voi ch’entrate’. Al Franchi, s’intende. Ma visto che di questi tempi va di moda l’Inferno, perché non riadattarlo in chiave Fiorentina? Del resto, sono i numeri a dirlo. In questa tormentata prima parte di stagione, in casa, la squadra di Sousa è una macchina praticamente perfetta. E per fortuna, verrebbe da dire. Altrimenti la classifica, già pericolante, sarebbe un disastro. E così, dopo la sosta, i viola confidano (anche) nell’effetto Franchi per riprendere a correre. Il primo a parlarne fu Prandelli. ‘Il nostro stadio deve essere un fortino’, amava ripetere Cesare. Anche perché, da sempre, il popolo viola è capace di trasformarsi nel famoso dodicesimo uomo. Col passare degli anni però, la Fiorentina ha spesso perso questa capacità. Quella di Sousa no. Basta dare un occhio ai dati. Fino ad ora Borja e compagni (in campionato) hanno giocato tre volte in casa (contro Chievo, Roma e Milan) collezionando due vittorie e un pareggio. Il dato più rilevante però, è quello dei gol subiti: zero. Nessuno, in Serie A, ci è riuscito. Un’imbattibilità interna interrotta soltanto dal Qarabag quando ormai, comunque, la gara era sul 5-0. A questo primo scorcio di stagione, tra l’altro, va aggiunto il finale dello scorso anno.
La Fiorentina infatti non subisce gol in casa dal 24 aprile, quando prima Mandzukic e poi Morata (si giocava con la Juve e lo spagnolo segnò al 38’ del secondo tempo) bucarono Tatarusanu. In pratica, in campionato, i viola al Franchi sono imbattuti da 367 minuti. Tornando alla stagione in corso, il totale tra campionato ed Europa League non lascia spazio ad interpretazioni: quattro match giocati, tre vittorie, un pareggio, sette gol fatti ed uno preso. Tanta roba. In pratica, se giocasse soltanto a Campo di Marte, la Fiorentina sarebbe in piena zona Champions. Soltanto Roma (4 vittorie su 4), Juventus e Napoli (3 vittorie su 3) hanno fatto meglio. La rincorsa all’Europa, insomma, passa soprattutto da qui. Non solo risultati, però. A rendere quello di Firenze uno stadio da «primato» ci sono anche altri numeri. Gli abbonamenti, per esempio. Sono 20.775. Tanti, soprattutto se si considera la campagna acquisti non propriamente esaltante. Solo Inter (non è mai stata comunicata la cifra ufficiale ma si parla di circa 30.000 tessere vendute) e Juve (29.300) stanno avanti ai viola. La Roma, tanto per citare un’altra «grande» tifoseria, è ferma a quota 18.100. Per non parlare del Napoli (5.200) e della Lazio, 4.000. Stesso discorso per le presenze medie. Per ora infatti, al Franchi, si è registrata un’affluenza media pari a 29.816 persone. Una classifica, questa, guidata dall’Inter (53.095) e dalla Juventus (39.319).
Poi, appunto, viene la Fiorentina. Squadra e tifo insomma, a Firenze, viaggiano di pari passo. In questi giorni, tra l’altro, sono previste iniziative importanti. Oggi il piazzale antistante il centro sportivo (alla presenza di Andrea Della Valle) verrà intitolato ai «Campioni del ‘56» mentre domani, in occasione della sfida con l’Atalanta, verranno celebrati presidenti, allenatori e calciatori della Fiorentina in attività nel periodo dal 1926 al 1952. Un evento, questo, inserito nel lungo programma di festeggiamenti per il 90° compleanno della società. Un motivo in più, insomma, per continuare a far festa. Almeno al Franchi.
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Redazione LaViola.it