Reduci da una stagione deludente, diversi giocatori potrebbero essere rilanciati con il nuovo allenatore. All’orizzonte c’è una rivoluzione tecnica e tattica
Si sa, quando cambia l’allenatore spesso le gerarchie si azzerano. A maggior ragione quando all’orizzonte c’è una vera e propria rivoluzione tattica. Dal 3-5-2 (anzi, 5-3-2) degli ultimi anni al 4-3-3 (o 4-2-3-1) spesso utilizzato da Gattuso, da un calcio di difesa e ripartenza a uno di possesso palla e decisa fase offensiva. In tanti, così, potrebbero avere nuove chance. Dopo una stagione deludente che sembrava aprire a diverse cessioni.
SI PARTE CON CALLEJON. Insomma, i primi step fiorentini di Gattuso saranno proprio di valutazione dei giocatori a disposizione. Se da una parte ci sarà da capire il futuro di Ribery, in scadenza tra un mese, ma anche se qualcuno tra Milenkovic e Pezzella, in scadenza di un anno, potrà ripensare ad un futuro viola con il nuovo tecnico, dall’altra allenatore e dirigenti dovranno valutare una serie di giocatori che quest’anno, per un motivo o per un altro, hanno deluso. A partire da Callejon. Lo spagnolo era arrivato dopo la cessione di Chiesa, ma a livello tattico non si è mai integrato con il calcio di Iachini e Prandelli. E anche nelle poche occasioni in cui è stato chiamato in causa ha fatto vedere poco. In stagione 22 presenze tra campionato e Coppa Italia, ma solo 6 da titolare, con un gol in Coppa contro il Padova (su tiro deviato) e un assist per Vlahovic contro il Cagliari. Veramente troppo poco per chi, ad ora, resta, tra l’altro, il secondo giocatore più pagato della rosa con 2,2 milioni netti a stagione.
ANCHE KOUAME. Il contratto prevede un altro anno in viola, anche se già a gennaio le sirene spagnole potevano portarlo via da Firenze. Le cose cambieranno con l’arrivo di Gattuso? Con Rino, a Napoli, giocò ben 26 partite sulle 30 a disposizione, 19 volte da titolare. Segnando 3 gol e fornendo 3 assist. Poi non arrivò il rinnovo con gli azzurri, ma anche (e forse soprattutto) per volontà di De Laurentiis (inizialmente neanche Mertens doveva rinnovare). Con Iachini fu preso per essere impiegato, oltre che da esterno di centrocampo, anche come seconda punta (“lo faceva già al Real Madrid”), con Gattuso quanto meno si tornerà a pensare agli esterni offensivi. Senz’altro, quello di Callejon, sarà uno dei nodi da sciogliere. Ma non certo il solo. Perché ad esempio anche Kouame è uno dei giocatori che hanno parecchio deluso, e che sembrava sicuro partente. Costato circa 12 milioni, già a gennaio per lui c’erano offerte superiori ai 16. Ma anche per mancanza di alternative (vista anche la partenza di Cutrone e l’apporto nullo di Kokorin), è rimasto in viola. 36 presenze ma solo 11 da titolare in stagione, con 2 gol sempre all’Inter tra campionato e Coppa. Più l’assist contro l’Atalanta: sull’ivoriano c’erano grandi aspettative, ma in questa stagione ha mostrato molti limiti. Gattuso potrà pensare ad un nuovo futuro per l’ex Genoa? Chissà.
CENTROCAMPO. Discorsi che potrebbero allargarsi agli altri reparti. Detto che Vlahovic ha subito rilasciato parole di stima nei confronti di Gattuso, al pari di Ribery, anche Amrabat e Castrovilli, a centrocampo, sperano che il nuovo modulo e il nuovo stile di gioco possa portare ad una stagione con più soddisfazioni a livello personale. In mezzo al campo Duncan tornerà dal Cagliari, e sarà anche lui valutato dal nuovo tecnico. Al pari di Pulgar, che però, dopo un finale di stagione in crescendo, pare il giocatore più ‘sacrificabile’ per arrivare a prendere un regista più bravo a far girare la squadra.
DIFENSORI E DRAGO. In difesa resta in ballo il rinnovo di Caceres, mentre da capire il futuro di Lirola: fino alla scorsa settimana voleva restare a Marsiglia, ma chissà che l’arrivo di Gattuso, che ha portato una decisa aria nuova sull’ambiente viola, non possa portare al rilancio anche dello spagnolo, costato più di 12 milioni alla Fiorentina due anni fa. Da valutare Biraghi nella difesa a 4, così come Dragowski nella nota ‘costruzione dal basso‘ preferita dall’ex tecnico del Napoli. Per il portiere polacco pare delinearsi il discorso inverso: è stato tra i migliori della stagione viola e pareva uno dei punti fermi da cui ripartire, ma con Gattuso si potrebbe puntare su un portiere con caratteristiche diverse.
Di
Marco Pecorini