Moena-Firenze, circa 400 chilometri di distanza ma linea sottile che collega la val di Fassa con viale Fanti. Da una parte il campo, con Sousa che riprenderà gli allenamenti con i suoi giocatori dopo la giornata libera. Dall’altra il mercato, con il telefono di Corvino – sceso dal Trentino ieri mattina – sempre freneticamente in funzione, spesso bollente. Aspettando, poi, il prossimo acquisto viola, che è atteso nelle prossime 24/48 ore a Firenze. Tra arrivo e visite mediche, da capire se ci sarà il tempo per Hernan Toledo, classe ’96, di salire a Moena, visto che il gruppo viola lascerà il ritiro in val di Fassa sabato sera.
Velocità ed estro, lo descrivono così dal Sudamerica Hernan Toledo. Argentino classe ’96, rivelazione dell’ultima stagione con il Velez. Un esterno per Sousa, che tra 4-2-3-1 e 4-3-3 ha intenzione di sfruttare molto le fasce, anche e soprattutto in zona offensiva. Ecco perché poi la trattativa per Tello non è ancora tramontata. In particolare da esterno alto, e comunque con una preparazione fin dall’inizio in maglia viola, lo spagnolo può essere arma importantissima per la Fiorentina. Lo sa bene Sousa, ne è convinto anche Corvino. Che spera dopo il tira e molla con il Barcellona di riportare presto in viola Tello. Il giocatore è di fatto un separato in casa, al momento, con i blaugrana, che invece di farlo arrivare insieme ai compagni per il ritiro hanno posticipato le vacanze di Tello (e degli altri partenti) fino all’8 agosto.
Dagli esterni alla difesa, sono giorni caldi per il centrale che Corvino aveva annunciato di avere in mano già da qualche giorno. Si parlava di due giocatori in dirittura d’arrivo, entrambi giovani ma già con discreta esperienza alle spalle. I nomi più concreti sono quelli di Ruben Vezo e Sven Van Beek, sono attese novità a breve. Anche se Corvino è maestro nel depistare per poi sferrare il colpo decisivo a sorpresa. Ma dopo Toledo, l’altro arrivo sarà quello del centrale difensivo.
Sì… ma a centrocampo? Se lo chiede chi ha visto da vicino la Fiorentina a Moena, interrogativo legittimo anche per Paulo Sousa. Perché d’accordo che Borja Valero ha accusato un affaticamento proprio a cavallo delle due amichevoli, e che Matias Fernandez non è ancora pronto per svolgere un allenamento con i compagni dopo l’operazione di inizio giugno, ed anche che Vecino è arrivato da due giorni in ritiro e Badelj tornerà in gruppo solo a Firenze… ma lì in mezzo manca qualcosa. Adesso come in prospettiva. Sousa è stato costretto a schierare nei primi due test stagionali Mancini come regista-mediano di centrocampo. Già, un difensore centrale con due piedi non proprio raffinati. E nella ripresa contro la FeralpiSalò ad adattare Gonzalo in quella posizione. Insieme all’ex Perugia, si sono alternati i vari Schetino, Diakhaté (questi due inizialmente non erano neanche nella lista dei convocati per il ritiro) e l’adattato (e risorsa) Chiesa. Non proprio una linea affidabile e d’esperienza, insomma.
Chiaro che sono le prime emergenze, dovute ad infortuni e ritardi per le Nazionali. Ma anche in vista campionato qualcosa manca in mezzo. Via Suarez prima, e Tino Costa poi, due giocatori che non hanno proprio lasciato il segno in maglia viola. Ora serve qualcuno da affiancare a Badelj, Vecino e Borja Valero. Soprattutto se Sousa volesse proseguire nel lavoro sulle varianti tattiche 4-3-3 o 4-3-1-2, provate nella prima settimana di ritiro. Con la speranza che i tre ‘pilastri’ (per usare termine caro a Corvino) possano restare in viola non cedendo alle lusinghe del mercato. In caso contrario bisognerebbe intervenire in maniera importante sul reparto centrale.
Tra esterno offensivo ed interno di centrocampo, la pianticella Federico Chiesa può essere pedina importante. Schetino e Diakhaté, invece, difficilmente saranno confermati, così come Mancini che andrà a giocare (come difensore centrale) in Serie B. In mezzo, insomma, servirà fare qualcosa: tra esperienza e altri elementi di prospettiva, tra qualità e quantità, Corvino dovrà inserire comunque giocatori affidabili, che possano sostituire senza troppi traumi i titolari. Cosa che non è stata possibile lo scorso anno: quando sono calati Badelj e Vecino, la Fiorentina è andata in apnea senza più riprendersi. Per il futuro, servirà imparare anche dagli errori commessi.
Di
Redazione LaViola.it