Un mini-torneo di sette partite, iniziando dalla trasferta in campo neutro contro il Maccabi Haifa. La Fiorentina vuole arrivare fino in fondo
Ritrovarsi a Budapest quasi tre mesi dopo. La Fiorentina ricomincia in Conference League da dove aveva lasciato, dalla capitale ungherese dove con il pareggio per 1-1 contro il Ferencvaros aveva certificato il primato nei gironi. Domani i viola voleranno a Budapest per iniziare il cammino “vero” verso la finale di Atene del 29 maggio. Per archiviare l’amarezza di Praga. Giovedì sarà il primo impegno da non sbagliare per non complicarsi il ritorno a Firenze e, semmai, deve servire alla Fiorentina già per ipotecare il passaggio, scrive Il Corriere dello Sport – Stadio.
A CASA. In campionato ci saranno Roma e Atalanta in mezzo alla doppia sfida con gli israeliani, per questo sarebbe bene partire subito con il piede giusto. La Conference è un po’ il giardino di casa per la squadra di Italiano, capace nell’anno passato di arrivare all’atto conclusivo al culmine di un percorso spesso esaltante per vittorie e numeri: come i 37 gol segnati in 15 partite (playoff di agosto contro il Twente non conteggiati, altrimenti il totale salirebbe a 39) che hanno fatto dell’attacco viola il migliore di tutti in assoluto (il West Ham, secondo, si è fermato a 29). Altra storia, altra stagione, ma anche in quella attuale la Fiorentina ha ribadito la naturale predisposizione ad essere protagonista con 4 vittorie, 2 pareggi e 14 gol fatti nella fase a gironi.
OBIETTIVO. Nico Gonzalez, se giocherà dall’inizio o meno, proverà a riprendersi ciò che l’infortunio patito proprio in Ferencvaros-Fiorentina gli ha tolto per quarantacinque giorni, con effetti che ancora si fanno sentire sulla condizione atletica e sul rendimento. Budapest significa tutto questo, anche se non è una questione personale, mentre lo è invece per la squadra viola nel suo insieme, punto di partenza in direzione del traguardo sognato e agognato, messo in cima alla lista dei desideri in estate quando il ritorno in Conference League era diventato ufficiale per l’esclusione della Juventus. Un traguardo in sette partite, di cui tre a Firenze e una in campo neutro, anzi due perché pure quella contro il Maccabi Haifa lo è a tutti gli effetti: il trofeo è in fondo a questo mini torneo, uno dei tre modi a disposizione della Fiorentina per prendersi l’Europa League del prossimo anno.
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Redazione LaViola.it