Da Martinelli in poi, tanti ragazzi cresciuti nella ‘cantera’ viola in campo contro il LASK. E due erano in panchina
L’Europa come palcoscenico della linea verde viola. Segnali forti e chiari in direzione del futuro, insomma. E questo per la Fiorentina e per Palladino vale quanto la super vittoria firmata con il piccolo Lask, scrive La Nazione.
TRA I PALI. In porta Martinelli, numero uno dal potenziale pregiato su cui la società viola lavora, crede e punta da tempo. Il primo fu il dg Barone, il resto lo hanno fatto gli allenatori e soprattutto lui, fiorentino di Bagno a Ripoli, rimasto a Firenze anche se coperto dall’ombra di De Gea, Terracciano e inizialmente di Christensen.
COLONNE E GIOVANI. Poi Luca Ranieri, ormai uno dei capitani e colonna della squadra, e Michael Kayode. Quindi Riccardo Sottil, pungente come lo vorrebbe sempre Palladino. Di sicuro si sarà emozionato Jonas Harder quando – direttamente dalla Primavera – è arrivato a giocarsi un pezzetto di una sfida di Conference. Un segnale importante in vista di un futuro che profuma già di belle sensazioni. E in panchina c’erano anche Pietro Comuzzo e Tommaso Rubino, altri due ‘frutti’ del settore giovanile. Sì, il futuro viola è adesso

Di
Redazione LaViola.it