A metà aprile la Fiorentina non ha trovato la chiave per vincere contro squadre di bassa classifica. Altri punti pesanti lasciati per strada, ma intanto c’è da regalarsi la semifinale europea col Betis
Serviva un filotto contro le medio-piccole nel finale di campionato per sperare ancora in un piazzamento Champions. E il mezzo passo falso contro il Parma fa allontanare quasi in maniera decisiva la Fiorentina dal 4° posto. Pochi processi e pochi disfattismi, quando manca un mese e mezzo alla fine della stagione c’è da stare vicino alla squadra e fare quadrato: questa la linea scelta da staff e società dopo lo 0-0 contro la formazione di Chivu.
MEZZO PIENO. Certo, l’amaro in bocca in realtà resta. Perché la Fiorentina, che veniva da quattro risultati utili di fila e da un tris di prove convincenti in campionato contro le grandi, torna a cadere nei consueti limiti contro le medio-piccole. Ma da casa viola si guarda al bicchiere mezzo pieno: “Occasione persa non direi, abbiamo mosso la classifica, è ancora tutto aperto”, le parole di Stefano Citterio, vice di Palladino. “Volevamo vincere, è chiaro. Ma sono partite insidiose”. E ancora, sul mancato ingresso di uno come Zaniolo: “Non volevamo sbilanciarci troppo oggi. Non volevamo rischiare, per la voglia di fare gol, di prenderlo magari in transizione”. Insomma, un po’ il timore di perdere la partita in un pomeriggio complicato, un po’ il ‘braccino’ confermato proprio dai cambi ruolo su ruolo. Anche il ds Pradè è parso sulla stessa lunghezza d’onda: “Noi arrivavamo da un impegno molto pesante in trasferta, con il rientro alle cinque del mattino di venerdì. È comprensibile avvertire un po’ di fatica dopo tutte queste partite ravvicinate. Disputare 14-15 gare in più rispetto ad altri pesa. Ci teniamo stretti il clean sheet e la continuità dei risultati utili. Partite come quella di oggi rischi anche di perderle, quindi ci portiamo a casa il punto e continuiamo a lottare”.
TROPPO POCO. Parole che hanno fatto storcere il naso a tanti tifosi, compresi quelli che hanno sfidato una volta di più la pioggia battente sostenendo la squadra per 95 minuti e dopo il fischio finale. Una Fiorentina con poco ritmo, con poche idee, con pochi movimenti. Ci può stare un pomeriggio così, ma forse anche no se comunque cambi sei giocatori di movimento rispetto al turno infrasettimanale europeo e se davvero tutto il gruppo ha come grande obiettivo, da tempo, proprio il 4° posto. L’impressione è che in qualche modo possa aver pesato anche l’assenza di Palladino in panchina su qualche lettura e qualche movimento non fatto (soprattutto nel primo tempo, Kean e compagni non dettavano mai il passaggio). Ma è il trend generale a preoccupare di più, anche per le prossime sfide, perché i punti persi con Monza, Empoli, Venezia, Como e lo stesso Parma hanno un unico comun denominatore. Ovvero l’incapacità della Fiorentina di far male a squadre che chiudono gli spazi, magari ti attaccano nella prima costruzione per poi compattarsi tutte dietro. I viola, a metà aprile, non hanno saputo trovare vie alternative per ovviare al problema.
L’EUROPA. Ormai, appunto, si è fatta durissima per sperare nel 4° posto, distante 6 punti. Le proiezioni danno la quota Champions a 70 punti, magari 1-2 in meno a seconda di combinazioni particolari negli scontri diretti che mancano. Ma siamo lì. La Fiorentina ha 53 punti, dovrebbe fare bottino pieno o quasi nelle 6 partite che rimangono. Sarebbe un’impresa. Certo, servirà un ottimo cammino anche per rientrare in zona Europa, perché ad oggi i viola sono ottavi e fuori da tutto. Ci sarà da lottare con Bologna (+4 punti), Lazio (+3) e Roma (+1), probabilmente anche con il Milan (-2). Qui la corsa è senz’altro più aperta, ma contro Cagliari ed Empoli, che lottano per salvarsi, servirà senz’altro un atteggiamento diverso.
OBIETTIVO BETIS. Prima però c’è la Conference. Il ritorno con il Celje non va snobbato, Riera ha ‘promesso’ battaglia al Franchi per una formazione che ha dimostrato di essere organizzata e di poter far male a questa Fiorentina. Certo, la differenza di valori rimane elevata, ma Palladino dovrà gestire bene forze ed energie, senza i fuori lista Pablo Marì e Ndour e gli squalificati Dodo, Moreno e Zaniolo. Qualcuno sarà costretto agli ‘straordinari’, forse Parisi (diffidato), forse Kean. Da non escludere anche un cambio di modulo, magari in corsa. Qualche giorno per radunare le idee e decidere: centrare la semifinale contro il Betis darebbe un senso ulteriore ad un finale di stagione, comunque, ancora tutto da vivere.
Di
Marco Pecorini