Con Aubameyang in testa, al Milan torna di moda Morata. O meglio: il leader Leo Bonucci si è subito reso disponibile per chiamare il suo amico Alvaro, in uscita dal Real Madrid. Fassone&Mirabelli sullo spagnolo si erano mossi per tempo, incassando un’iniziale disponibilità. Poi, però, l’ex juventino aveva fatto dietrofront, inducendo i rossoneri a battere le piste ormai note. Nel frattempo lo United gli ha preferito Lukaku e il Chelsea fatica a dialogare col Real. Così Morata si è intristito e Bonucci spera di motivarlo a tornare sui suoi passi e sposare la causa rossonera. Ci riuscirà? Ovviamente tutti i contributi sono ben accetti nella caccia al top player.
Il Tianjin è volato via, con il gong della mezzanotte cinese (18 italiane) e la conseguente chiusura del mercato. Nonostante gli strenui tentativi, anche sul filo di lana, Pierre-Emerick Aubameyang resta un giocatore del Borussia Dortmund. E il Milan da oggi ha strada libera per provare a chiudere un’operazione nata già a febbraio. Anche ieri gli incaricati rossoneri hanno avuto proficui contatti con l’entourage dell’attaccante franco-gabonese, mentre il dialogo con la società tedesca prosegue senza intoppi.
Il Borussia ha un impegno morale con il suo goleador: se arriva un’offerta di suo gradimento non lo tratterrà. E il Milan proprio in queste ore ha formalizzato la proposta di 60 milioni di euro per il cartellino, in ribasso rispetto agli 80 prospettati nelle scorse settimane dagli emissari del club allenato da Fabio Cannavaro. Ma con il Chelsea orientato su altre piste e con un Psg distratto dal granata Belotti, per i detentori della Coppa di Germania non esistono altre offerte. Ed è un implicito vantaggio per il corteggiamento rossonero. Certo, il Tianjin aveva lasciato esterrefatto Aubameyang con un triennale da 30 milioni netti a stagione. Una montagna di denari. Tanto da rimpicciolire (ai suoi occhi) la pur ricca proposta milanista: 7,5 milioni di euro netti. In quei frangenti Aubameyang aveva replicato con una richiesta da 13 netti e tutto appariva impossibile. Ora, però, attenzione all’effetto-Bonucci. L’a.d. Marco Fassone ha chiesto a Mister Li la licenza per alzare quell’offerta. E i prossimi giorni saranno decisivi in tal senso. In questi momenti Aubameyang preferisce riflettere ed è comprensibile dopo il mancato matrimonio cinese. La trattativa non ha ancora avuto l’accelerazione tanto attesa, ma gli ultimi segnali aprono le porte della speranza, in vista della cessione di Carlos Bacca. A tal riguardo può essere d’aiuto l’amichevole di martedì prossimo tra Milan e Borussia Dortmund. In quell’occasione i dirigenti dei due club avranno l’opportunità d’incontrarsi. E il responsabile dell’area tecnica rossonera Massimiliano Mirabelli ha in agenda dei faccia a faccia importanti. Si sa, certe faccende è meglio trattarle di persona.
Alternative Negli ultimi tempi il Milan ha avvicinato anche il Toro per Andrea Belotti. L’iniziale proposta da 40 milioni più Niang e Paletta non ha smosso il presidente Urbano Cairo, deciso a difendere la clausola da 100 milioni. E di certo (per lui) la quota cash non va sotto gli 80 milioni, una cifra lontana dalle attuali idee rossonere. Insomma questo obiettivo resta lontano. Certamente sullo sfondo: dietro ad Aubameyang. A maggior ragione questa considerazione vale per Nikola Kalinic. La Fiorentina chiede 30 milioni, ma il Milan non va oltre i 20.
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Redazione LaViola.it