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Si apre un caso Dragowski? Per la Fiorentina è un déjà vu

“Sono molto lontano dal giocare, forse vengo dopo l’autista e i fisioterapisti, che sono cinque…”. Queste le taglienti parole di Dragowski, non proprio un fulmine a ciel sereno dato che già qualche settimana fa il polacco si era lamentato del suo non impiego, anche se con toni decisamente più moderati. Le dichiarazioni di Dragowski però alla Fiorentina ricordano qualcosa. Era il 19 febbraio quando nel profilo Instagram di Luigi Sepe compariva un post in cui di fatto il calciatore dichiarava di considerare conclusa la sua stagione con la Fiorentina. Il secondo portiere viola fino a quel momento aveva giocato tutte le partite di Europa League, e non aveva preso bene la decisione di Sousa di schierare Tatarusanu al suo posto contro il Tottenham: “Oggi finisce la mia avventura alla Fiorentina. Non contrattuale, perché ci sono altri tre mesi, ma morale!”. Parole durissime che Paulo Sousa non digerì tanto facilmente: Sepe infatti fu messo immediatamente fuori rosa, e a nulla servirono le scuse del portiere napoletano poco dopo essersi reso conto di averla combinata grossa. Oggi, a distanza di 7 mesi, verrebbe da dire: “ci risiamo”.

C’è subito da premettere che le situazioni si assomigliano ma non sono identiche: in primis le parole di Dragowski sono molto meno pesanti di quelle usate da Sepe a febbraio. D’altra parte però il portiere napoletano aveva atteso ben più di un mese di campionato prima di “sfogarsi”: l’atteggiamento del polacco infatti risulta essere quello di un giovane impaziente, oltretutto visto che è stato infortunato per gran parte del precampionato.

La domanda però, vista la similarità delle due situazioni, sorge spontanea: come si comporterà Paulo Sousa di fronte ad un’altra uscita sgradevole di un suo giocatore? Reagirà con il pugno di ferro come con Sepe, oppure riterrà le parole di Dragowski meno gravi e lascerà correre? La risposta arriverà a breve: non si faranno sicuramente attendere infatti le dichiarazioni di replica del tecnico portoghese. Dunque, nonostante sia arrivato con la fama del predestinato, Dragowski ora rischia una punizione. Difficile però che il tecnico viola opti per l’esclusione, come successo al predecessore.

Di certo il fatto che a distanza di pochi mesi si ripresenti un problema portieri non può essere una casualità. La gestione portieri della Fiorentina di Sousa lascia pochissimo spazio al secondo e al terzo portiere. Questo non deve essere visto come un errore: l’allenatore sceglie gli undici da mandare in campo e se si fida solo del suo primo portiere è giusto che giochi quasi sempre lui. Ciò che ci si chiede piuttosto è se la Fiorentina avesse davvero bisogno di acquistare una giovane promessa come Dragowski quando in rosa c’erano già 3 portieri (Tatarusanu, Lezzerini e Satalino), e soprattutto se sia stata la scelta giusta mantenere tutti e 4 senza mandarne neanche uno a giocare in prestito.
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