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Sfida a casa di Berna, con la voglia di stupire. Da Eysseric a Babacar e Gil Dias: chi scalpita dalla panchina

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Le due vittorie contro Verona e Bologna danno morale alla Fiorentina. Sei punti in classifica, ma soprattutto la consapevolezza di aver intrapreso la strada giusta. Lavoro quotidiano sui meccanismi, sui movimenti singoli e di squadra. Ancora un percorso lungo, che è solo all’inizio: ma si sono intraviste le potenzialità del gruppo di Pioli. Voglia di fare, voglia di stupire: così si presenterà la Fiorentina all’Allianz Stadium. “Senza paura”, come ha detto Sportiello.

Un ciclo che è ripartito con alcune parole chiave: ‘sentire’ la maglia, ‘senso’ di appartenenza, motivazioni. E allora la sfida contro la Juventus non potrà essere come le altre. Pioli saprà trasferire ai suoi il senso di questa partita, e lo faranno anche i ‘senatori’ con i nuovi. L’approccio a Torino sarà determinante, le gambe dovranno girare subito a mille e non tremare davanti ai campioni d’Italia. Così come andranno trovate subito le distanze. Vietato partire come contro l’Inter, insomma.

Venticinque giorni dopo, comunque, un altro incrocio con una big. A San Siro, il 27 agosto, era una Fiorentina non ancora squadra, con tutti giocatori nuovi e appena arrivati. Ora qualcosa si inizia a vedere, ecco perché paradossalmente c’è più fiducia. Almeno sulla carta. Una sorta di prova di maturità, per un gruppo che vuol provare a stupire e cercare le prime conferme. Verona e Bologna, del resto, erano alla vigilia squadre inferiori, e sono state battute: una bella prestazione contro la Juve, magari con un risultato positivo, darebbe un ulteriore slancio. Sarà, poi, la sfida nella sfida tra Fede e Fede.

Chiesa contro Bernardeschi, prima ‘gemelli’ in viola ora agli antipodi. Uno trascina Firenze, l’altro fa panchina a Torino, ha perso gerarchie in Nazionale ed è visto come il più acerrimo traditore. Bernardeschi ha giocato 19′ in campionato fin qui, sarà alla prima volta da ex contro la Fiorentina: chissà se Allegri lo manderà in campo, sfruttando anche il dente avvelenato del nuovo 33 bianconero. Uno che ha fatto ‘carte false’ per andare alla Juve, un po’ come Kalinic al Milan. Tra certificati medici, tira e molla e dichiarazioni discutibili. Il tecnico bianconero, intanto, valuta se fare un parziale turnover, perché poi avrà il derby con il Torino, la sfida con l’Olympiakos in Champions e la trasferta di Bergamo.

E anche in casa viola Stefano Pioli lavora sulle certezze di un undici base che ha dato garanzie, e le novità legate ai giocatori che scalpitano dalla panchina. Eysseric è il primo che potrebbe tornare titolare dopo lo stop fisico contro la Samp: nel precampionato e a San Siro era stato tra i migliori. Poi Gil Dias, a Verona e con il Bologna preziosa carta per la ripresa. Tra Juve e Atalanta, senz’altro ci sarà spazio per loro. Così come per qualche ricambio in difesa, tra Vitor Hugo, Laurini e Maxi Olivera, ma anche a centrocampo con Sanchez e Cristoforo che potrebbero far rifiatare un po’ i titolari Veretout e Badelj. Infine Babacar, titolare per tutta l’estate e poi scalzato da Simeone: il Cholito è partito sempre titolare, ha giocato le ultime tre per 90′. Vedremo se Pioli si fiderà della voglia di Baba, o sceglierà ancora la ‘garra’ di Simeone.

Perché poi bisogna vedere i test fisici e le effettive condizioni dei singoli, ma non è facile andare a toccare un assetto che sta dando le prime certezze. Pioli lo sa, e anche il turnover – se così sarà – verrà fatto in modo ragionato, non totale. Piccoli ritocchi, tra Juve e Atalanta. Intanto la sfida di Torino, con i pronostici tutti a sfavore. Con la voglia, però, di stupire.

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