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Serve il cambio di marcia per togliere l’apatia che sta avvolgendo la Fiorentina. C’è chi vuole una nuova punta ma Corvino non è convinto

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Domenica riparte il campionato e la squadra viola giocherà al Dall’Ara contro il Bologna, serve una svolta per continuare a puntare all’Europa

Mentre le gare delle varie nazionali stanno andando in archivio torna il campionato. In molti, però, si pongono la stessa domanda: che Fiorentina sarà quella che domenica giocherà al Dall’Ara contro il Bologna?

Sicuramente le ultime gare hanno mostrato una Fiorentina sicuramente in calo sul piano delle prestazioni, sul piano della concretezza e dell’efficienza.

Un Fiorentina che aveva iniziato molto bene la sua stagione, facendo sognare tutto e tutti ma col passare delle partite sono emersi problemi che fino ad oggi Pioli non è riuscito in una maniera o nell’altra a risolvere.

A Bologna servirà trovare una Fiorentina diversa, una squadra più brillante sul piano del gioco più efficace sotto porta e soprattutto che riesca tornare alla vittoria. In questo momento quello che manca soprattutto alla squadra di Stefano Pioli è il gol. Simeone segna col contagocce, Pjaca fino a oggi tanto voluto e atteso ma mai pervenuto. L’unico è Chiesa che cerca di fare sempre qualcosa ma in questo momento quello che manca nelle sue corde, per essere perfetto, è proprio il gol.

Una Fiorentina che non riesce a segnare difficilmente potrà continuare a lottare per quell’obiettivo Europa che società, giocatori e allenatore continuano a ripetere, dall’inizio dell’anno, di volere conquistare. Sicuramente le prossime partite saranno decisive per la classifica dei viola ma sarà decisiva per molti giocatori in chiave mercato, anche nella sessione invernale.

Pantaleo Corvino dovrà decidere che cosa fare al mercato di gennaio. Non aspettatevi budget di un certo livello o chissà quali giocatori. Ci sono parametri che la società non vuole sforare e quindi diventa più difficile arrivare a giocatori di un certo tipo che potrebbero riportare anche un certo entusiasmo attorno alla Fiorentina. Cosa che invece ultimamente si è perso. I quattro pareggi consecutivi, e non solo, hanno creato una certa apatia, dentro e fuori la Fiorentina.

Di sicuro qualcosa al mercato di riparazione la società viola dovrà fare. Ci sarà da intervenire in tutti i reparti. Prendere (finalmente…) un terzino destro perché continuare a far giocare Milenkovic a destra vuol dire sacrificare lo stesso forte difensore.

A centrocampo serve un vero e proprio metronomo, questo permetterebbe di riportare Veretout nel suo vero ruolo. Ma una decisione del genere per Corvino vorrebbe dire rinnegare le scelte fatte la scorsa estate che davanti alla partenza di Badelj si è scelto di giocare senza regista e di adattare il francese nel nuovo ruolo. Rimanendo a centrocampo resterà da decidere il futuro di Gerson e Edimilson Fernandes. Il brasiliano ha impressionato nella gara inaugurale contro il Chievo Verona, poi si è via via perso. Di sicuro entrambi non hanno reso secondo le aspettative.

In attacco c’è il problema del gol. A monte, forse, c’è stato l’errore di aver deciso di puntare, per essere protagonisti e puntare all’Europa, a un attacco che numericamente non permette di fare qualsiasi particolare sogno. D’altra parte i numeri parlano chiaro: Simeone 14 gol la scorsa stagione, Chiesa non era arrivato alla doppia cifra mentre Pjaca ha siglato il suo primo gol in Serie A quest’anno con la maglia viola.

A questo bisogna aggiungere che come alternative a Simeone la Fiorentina, Corvino e Pioli, avevano deciso di puntare sul giovane Vlahovic che però solo quest’anno ha fatto la sua prima partita da professionista. Un potenziale di gol troppo basso per puntare veramente all’Europa.

C’è chi nella Fiorentina ‘spinge’ perché a gennaio Corvino porti a Firenze un buon attaccante ma il Direttore generale viola sembra pensarla diversamente. Questo perché secondo la sua filosofia di calcio prendere un vice-Simeone vorrebbe dire minare le certezze del ragazzo e per la società deprezzare il valore dello stesso attaccante argentino. E’ una coperta, tirandola da dove si vuole, che comunque resta corta perché la Fiorentina per vincere le partite ha bisogno di gol.

C’è poi il dilemma Marko Pjaca. E’ giusto che la Fiorentina continui ad aspettare l’attaccante croato oppure è arrivato il momento di prendere decisioni ‘forti’. E quanto potrà aspettarlo ancora? E’ probabile che con le sfide contro Bologna e Juventus il croato si giochi gran parte del suo futuro in maglia viola.

In tutto questo, poi, c’è Pioli che deve cambiare qualcosa in questa Fiorentina se veramente vorranno lottare per l’Europa fino alla fine. Il tecnico viola è chiamato a dare alla squadra un volto, un’identità nuova, per tornare a vedere un buon gioco e vincere le partite.

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