Il Consiglio straordinario ha ratificato la sospensione. Ma non ci sono certezze sulla ripresa. Ecco tutte le ipotesi sul tappeto. E i nodi da sciogliere
Come riporta La Gazzetta dello Sport, è da poco terminato il Consiglio federale straordinario convocato dal presidente federale Gabriele Gravina, durato poco meno di due ore. La Figc ha ovviamente ratificato le indicazioni del Decreto, ovvero la sospensione delle attività in campo nazionale fino al 3 aprile. Ma non è stato affrontato il tema dello svolgimento delle partite dopo la sospensione: è stato infatti convocato un nuovo Consiglio il 23 marzo, in quel giorno – anche a seconda dell’evoluzione dell’emergenza sanitaria – si guarderà se, come e quando recuperare le due prossime giornate di campionato.
In sostanza oggi si è aperto un tavolo, aperto alle varie Leghe, per ragionare su cosa fare dal 4 aprile in poi. Al momento le due date ipotizzate sono quella del 20 maggio e quella del 31 maggio, che prevederebbe uno slittamento della fine della A. Sembra esclusa l’ipotesi che si possa portare a termine la Coppa Italia entro il mese di maggio.
Sullo sfondo resta sempre l’ipotesi della cristallizzazione della classifica, scenario che però il mondo del calcio vuole in tutti i modi evitare. Un’altra ipotesi sarebbe far disputare solo i playoff per il titolo di Campione d’Italia e i playout per la retrocessione in Serie B.
Ora il vero tema – è il secondo punto toccato nel Consiglio Federale – è quanto accadrà con le competizioni europee, anche in considerazione di una situazione in continuo aggiornamento in tutta Europa.
Nel corso del Consiglio federale, al proposito, c’è stata anche una telefonata tra Gravina e il numero uno Uefa Ceferin: al momento nulla cambia per Siviglia-Roma e Inter-Getafe, ma è chiaro che il blocco aereo deciso dal governo spagnolo in direzione Italia lascia aperta la porta a più di un dubbio.
Altri due temi affrontati nel corso della call conference: i calciatori – attraverso l’Aic -hanno ribadito la propria posizione di non volersi allenare, cosa che creerebbe problemi in vista di una possibile ripresa. Ultimo nodo: la richiesta del mondo del calcio di detassazione e differimento dei pagamenti delle imposte, come per tutte le altre aziende italiane.
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Redazione LaViola.it