Rassegna Stampa
Serie A, boom di infortuni muscolari rispetto a Premier e Bundesliga. La Fiorentina…
Serie A, boom di infortuni muscolari tra i calciatori rispetto a quelli che giocano in Premier e Bundesliga. Colpa del lavoro in palestra?
Si sofferma sui tanti infortuni in Serie A la Gazzetta Dello Sport. Alla data del 24 marzo, in questa stagione la A ha fatto registrare 757 infortuni su un totale di 557 giocatori impiegati, a fronte dei 652 in Premier (515 giocatori scesi in campo) e dei 596 in Bundesliga (523 giocatori). Gli incidenti muscolari sono stati 372 in Italia, il 49% del totale; 273 in Inghilterra, il 41,8%; 232 in Germania, quasi il 39%.
Colpa del Covid e delle tante gare ravvicinate? Laura Bertelè, fisiatra e specialista in rieducazione motoria risponde così: “In Italia la tendenza agli infortuni muscolari era evidente anche in passato. Si gioca a raffica pure all’estero, dove ci si fa male di meno. In Italia è passata l’idea che debbano essere costruiti e potenziati in palestra: è un’idea malata. Un calciatore grosso in maniera indiscriminata diventa buono per la pubblicità delle mutande”. Come fare? “Lavorando sui muscoli agonisti e non sugli antagonisti. Nella coscia sul quadricipite, che in un calciatore deve contrarsi molto velocemente, e non sui flessori, che, se troppo potenti, si strappano, insieme al quadricipite stesso. Poi: lavorando con la palla e privilegiando la corsa, gli stacchi, i cambi di velocità e direzione. E il potenziamento deve essere accompagnato dal riequilibrio, perché anche il potenziamento fatto meglio accorcia i muscoli, che diventano meno elastici e dunque più facili alla rottura”.
Vincenzo Pincolini fu il preparatore del Milan stellare di Sacchi: “Negli ultimi 25 anni è passata l’idea che bisogna sviluppare la forza. Ma la forza ha poco a che fare col calcio. Soprattutto se è forza rigida. Un sistema muscolare rigido non si piega, ma si spezza. In 40 centimetri, 20 sopra e 20 sotto alla cintura, c’è tutto il calcio: glutei tonici ed elastici, per esempio, favoriscono la velocità e il movimento delle anche, propedeutico al dribbling”.