La Serie A spera di poter riprendere il proprio cammino e confida di farlo entro (e non oltre) la metà di giugno
Il punto, però, è proprio questo, scrive La Gazzetta dello Sport. La speranza è che proprio un via a metà giugno, aiutato dalla variabile caldo, darebbe più garanzie rispetto alla prospettiva di rivedersi tutti a fine estate. Momento in cui potrebbe essere più alto il rischio della percentuale di contagi. Come dire: se non si riparte ora, non si riparte più. In un mese, se il monitoraggio dei dati non presenterà sussulti e nuovi allarmi, si potrebbe cominciare a giocare (nel weekend 13-14 giugno).
C’è poi la variabile geografica. Non c’è una sola Italia, lo dice la mappa dei contagi che indurrebbe a prendere in considerazione l’idea di evitare di giocare nelle regioni più a rischio. Ma questa possibilità, che ha ricevuto diversi consensi nella politica, continua a essere vista con freddezza (per ora) dalla Lega di serie A. Che non vuole evidentemente aggiungere troppe variabili a un quadro che già ne contiene troppe.
In effetti, dalla necessità di implementare la copertura assicurativa alle preoccupazioni dei calciatori e dei medici sociali, ci sono ancora molte cose da mettere a posto. La prossima settimana sarà determinante anche perché l’esito degli esami cardio-vascolari e polmonari prescritti (su questo il protocollo confermerà gli obblighi dalla Fmsi) dovrà escludere qualsiasi controindicazione sulla ripresa dell’attività sportiva di chi ha avuto il virus.

Di
Redazione LaViola.it