Rassegna Stampa

Serie A in pressing sul Governo: “Stadi aperti al 100% con il green pass”

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Attualmente è stabilita con il limite del 25% di presenze la riapertura degli impianti sportivi. Ma i club minacciano di non scendere in campo per la ripartenza

La Serie A chiede di adeguarsi ai principali campionati europei: Francia, Spagna e Inghilterra hanno già annunciato porte aperte ai tifosi dalla prossima stagione. L’Italia è ancora ferma al 25%, quota che le società considerano inaccettabile: se la soglia non verrà alzata i club sono pronti a non presentarsi per la ripartenza. E’ la sintesi del pensiero comune emerso nell’ultima assemblea di Lega, il primo luglio scorso, ribadito in una riunione informale di due giorni fa a Milano e tema centrale anche dalla riunione di oggi pomeriggio. Così scrive La Gazzetta dello Sport.

PERDITE. «Le Società di A lamentano uno stato di crisi non più sopportabile causato, in particolar modo, dalle perdite economiche subite per l’assenza degli spettatori negli stadi nelle ultime due stagioni»quanto messo nero su bianco nella nota della settimana scorsa. Danno stimato complessivamente in 1 miliardo e 200 milioni di euro, e che potrebbe aumentare nel caso in cui gli impianti restassero chiusi al pubblico. Nel week end Paolo Dal Pino, presidente di Lega, ha scritto alle istituzioni. Un primo passo in attesa di un incontro ufficiale.

COL GREEN PASS. La Serie A ha già chiarito come la riapertura debba avvenire in «piena sicurezza per i tifosi e contemplando l’utilizzo del passaporto vaccinale». Stadi di nuovo pieni ma con massimo riguardo per le disposizioni sanitarie anti-Covid. Motivo per cui ora i club pongono la riapertura come condizione necessaria alla ripresa delle competizioni. Andando oltre l’ultima presa di posizione del sottosegretario alla Salute Andrea Costa: «Il 22 agosto la stagione partirà con il 25% di pubblico in presenza». Altro tema che le società vorranno affrontare con le istituzioni è quello dei ristori: nonostante le perdite non sono stati erogati contributi al calcio. Le casse piangono e le società fanno appello al governo.

ABBONAMENTI. Come aggiunge il Corriere della Sera, tra i club c’è preoccupazione per l’impossibilità di avviare le campagne abbonamenti e di vendere gli ingressi delle hospitality. Nessuno si accontenta della quota d’afflusso del 25% prevista adesso, sperano che attraverso il passaporto vaccinale si possa tornare al 100%. De Laurentiis ha minacciato di nuovo di non far partire la serie A in caso di richieste non ascoltate. Inoltre, la maggior parte dei club invoca una ulteriore dilazione delle imposte.

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