
Il reclamo del club clivense è stato ritenuto inammissibile dal collegio di Garanzia dello Sport che ha così confermato la sentenza dello scorso 5 novembre
Il Collegio di Garanzia dello Sport, riunitosi oggi a Roma, ha di fatto respinto il ricorso del Chievo contro la decisione assunta dalla Corte Federale d’Appello e confermato la sentenza del 5 novembre “consistente nell’ammenda pari a 200.000 euro e nella penalizzazione di tre punti in classifica, da scontare nella stagione sportiva in corso”.
Il Chievo Verona era stato deferito e poi condannato per aver sottoscritto le variazioni di tesseramento di alcuni calciatori (assieme al Cesena, poi prosciolto dalle accuse) indicando un corrispettivo superiore al reale e per aver contabilizzato nei bilanci plusvalenze fittizie e immobilizzazioni immateriali di valore superiore al massimo dalle norme che regolano i bilanci delle società di capitali, condotte finalizzate a far apparire un patrimonio netto superiore a quello esistente alla fine di ciascun esercizio e ciascun semestre così da ottenere la Licenza Nazionale e l’iscrizione al campionato delle stagioni 2015/2016, 2016/2017, 2017/2018 in assenza dei requisiti previsti dalla normativa federale.

Di
Redazione LaViola.it