Partito con diversi errori, venuto fuori alla distanza: l’ex Empoli ha giocato (almeno) il doppio dei palloni rispetto agli altri
“Nei primi 20 minuti Parisi avrà toccato 70 palloni, nel momento in cui diventi il regista della partita devi trovare soluzioni e avere qualità, era quello che gli stavo dicendo”. Sembrava un’iperbole, un’esagerazione, quella di Italiano sul terzino viola. E invece contro l’Atalanta l’ex Empoli è stato, di fatto, il ‘vero’ regista della squadra. A fine partita il dato è eloquente: ben 130 palloni giocati, un’enormità. Almeno il doppio dei palloni giocati rispetto agli altri. Il secondo, per i dati Lega, è Quarta con 69 palloni giocati. Poi Scalvini con 64.
NUMERI DA RECORD. Parisi era partito maluccio, a dir la verità. Tanti errori, dribbling non andati a buon fine, alcuni passaggi così e così. E l’errore di valutazione (era troppo staccato) sul gol di Koopmeiners. Poi però è cresciuto alla distanza. E come. Grande corsa, chiusure, spunti in avanti. E grande sacrificio fino al 102′, quando c’era da coprire. Alla fine, tornando alla qualità, ha chiuso con 75 passaggi (secondo Quarta con 40), di cui l’82% a buon fine. Ma anche, addirittura, 13 recuperi difensivi. Numeri quasi da record per una singola partita. In più, anche 6 falli subiti (primato anche qui). Non solo, è stato anche il giocatore, insieme a Bonaventura, ad aver compiuto più passaggi positivi nella trequarti avversaria: 15.
APPLAUSI. Insomma, un vero regista. Senza Arthur, entrato a metà ripresa, Italiano ha chiesto così a Parisi di guidare la squadra. Una scelta non banale, per un giovane appena arrivato. Eppure, dopo un avvio difficoltoso, ha risposto alla grande. Finendo poi tra gli applausi dei tifosi. Anche per la sua dedizione e la sua corsa: al triplice fischio aveva messo insieme 11,2 chilometri. Niente male.
Di
Marco Pecorini