Come scrive il Corriere Fiorentino, Beppe era pronto a cambiare la sua Fiorentina, ma la positività di Callejon ha fatto tornare il tecnico al 3-5-2. Prestazione che non può aver dato punti al tecnico per la conferma
Semaforo rosso. Come la maglia di ieri. Per Beppe Iachini, la «corsa», finisce (quasi sicuramente) qua, scrive il Corriere Fiorentino. Dopo uno 0-0 che fa da sintesi perfetta al nulla che, anche ieri sera, ha caratterizzato la prova della Fiorentina. Anonima, come una classifica che, se oggi andassero storti un paio di risultati, si farebbe (di nuovo) preoccupante.
SCOSSA. Serve un scossa. E serve subito. Sfruttando una sosta mai così opportuna. Già oggi, forse, si saprà, perché Prandelli aspetta solo una chiamata. Del resto, il mister, lo sapeva. Dentro, o fuori. Non c’erano alternative. Vincere, e sperare di convincere, o passare la mano. Perché anche il suo ultimo avvocato difensore (Commisso) non era più disposto a concedere attenuanti.
SENZA CALLEJON… Serviva una svolta e, per ottenerla, il mister era pronto a ribaltare quanto fatto fino ad oggi. Nei giorni scorsi infatti aveva provato un abito nuovo, il 4-2-3-1, con Callejon, Castrovilli e Ribery alle spalle di un centravanti. Il Covid però gli ha tolto l’ex Napoli, costringendolo a rifugiarsi nel solito 3-5-2. Come se il Dio del pallone avesse deciso che questa sfida Beppe se la sarebbe dovuta giocare con le stesse armi (spuntate) che lo avevano condotto sull’orlo del precipizio. Con un’eccezione, a centrocampo. Fuori Bonaventura, dentro Pulgar, e Amrabat liberato dalla prigione della cabina di regia. Poi, un paio di sorprese. Più che i singoli però, ieri contava la squadra. Soprattutto, era importante capire come il gruppo avrebbe reagito dopo una settimana a dir poco turbolenta.
PARTENZA INCORAGGIANTE, POI IL NULLA. La partenza, da questo punto di vista, è stata incoraggiante. Atteggiamento positivo, pressione alta, ritmi più sostenuti del solito. L’approccio non è stato quello di chi vuol abbandonare il mister al suo destino. Non di sole buone intenzioni però è fatto il calcio. Servirebbero gioco, idee, organizzazione. Tutta roba che questa squadra non ha e che anche ieri, dopo quei quindici minuti d’illusione, non si son viste. Un lento possesso palla nella perenne speranza che qualcuno (Ribery, più di altri) s’inventasse qualcosa. Questo è, la Fiorentina di Iachini. Difficile che con questa prestazione Beppe abbia guadagnato punti. Anzi. Per lui insomma, saranno altre ore di passione. Un conto alla rovescia in attesa di una sentenza che, stavolta, sembra scontata.

Di
Redazione LaViola.it