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Secondo gli ingaggi squadra da Europa e allenatore da bassa classifica. Ora 20 giorni per far parlare il campo
Settimo monte stipendi per i giocatori, mentre Iachini è il sest’ultimo allenatore di A per ingaggio. Dallo Spezia al Parma: 4 partite (più una di Coppa) dare forma alla Fiorentina
Tre punti in tre partite e una sosta che lascia più dubbi che certezze in casa Fiorentina. Tanti Nazionali lontano da Firenze, alcuni infortunati pesanti da recuperare, volti nuovi da scoprire. E una Viola che potrebbe presto cambiare faccia. Non solo per i risultati non proprio esaltanti dell’avvio di campionato (in fin dei conti, la gara completamente ‘steccata’ contro la Samp è stato l’unico passaggio a vuoto), quanto per la fisionomia della squadra che è cambiata – e non poco – nelle ultime ore di mercato. Difficile, infatti, pensare che Callejon possa giocare a tutta fascia come faceva Chiesa, ad esempio. Almeno in questo momento, con lo spagnolo che dovrà trovare ancora la miglior condizione.
NOVITA’ TATTICHE? Certo, c’è un Lirola che scalpita per ritrovare spazio a destra, ma senz’altro non sarebbe – in ogni caso – la stessa Fiorentina. Per questo Iachini studia anche una Viola diversa. Magari non subito, proprio perché tanti singoli devono ancora entrare in condizione. E perché non sarà facile, per Beppe, rinunciare ad una difesa a tre e ad un 3-5-2 che comunque ha dato equilibrio e solidità da gennaio in poi. Ma in prospettiva nelle corde di una rosa in ogni caso più forte di quella di un anno fa c’è la possibilità concreta di giocare, ad esempio, con il 3-4-3. Un modo per tenere i tre dietro e sfruttare ugualmente le fasce, con forze raddoppiate. Certo, andrebbe trovata collocazione alle diverse mezz’ali presenti in rosa (Castrovilli e Bonaventura su tutti). Per questo anche il 4-2-3-1, ma anche il 3-4-2-1, possono essere sistemi di gioco nel prossimo futuro.
TANTE ASSENZE. Anche se l’impressione, appunto, è che la prima variante possa essere il 3-4-3, modulo già testato da Iachini in carriera e anche nel finale della passata stagione, in tre occasioni contro Bologna (4-0), Verona (1-1) e Cagliari (0-0). Chiaro però che non è facile, per il tecnico viola, riportare tutto subito sul campo: Pezzella aspetta ancora di rientrare a pieno regime, così come Castrovilli, Pulgar sta rientrando in condizione, Callejon e Barreca hanno fatto un paio di allenamenti in gruppo, mentre tanti Nazionali (da Bonaventura a Biraghi, da Milenkovic a Vlahovic, da Amrabat a Caceres, da Kouame a Cutrone, fino a Martinez Quarta e Dragowski) rientreranno solo nella seconda metà della settimana. A ridosso dalla gara con lo Spezia.
SETTIMO MONTE INGAGGI. Nel frattempo, le consuete analisi finanziarie sui club di Serie A della Gazzetta stanno facendo discutere. L’obiettivo è ‘solo’ migliorare il 10° posto dello scorso anno, secondo Commisso e i dirigenti viola, ma il 7° monte ingaggi complessivo impone comunque di provare ad alzare l’asticella. Del resto, 55 milioni di stipendi lordi, senza riuscire ad alzare i ricavi tramite infrastrutture o altro, difficilmente sono sostenibili senza un piazzamento europeo. Ad oggi, però, almeno sulla carta, la Fiorentina dovrà vincere diverse scommesse interne (sulle punte ma anche sulla composizione del centrocampo) per cercare di scalzare una delle prime sette dello scorso campionato, ma anche un Sassuolo sempre più consapevole del proprio assetto di gioco.
IACHINI SEST’ULTIMO. A proposito di gioco, di fronte ad una rosa ‘da Europa’ a livello di monte ingaggi, la Fiorentina ha un allenatore ‘da bassa classifica’. Iachini, infatti, è il sest’ultimo tecnico di Serie A per stipendio: 900 mila euro a stagione per Beppe, mentre Montella (ancora a libro paga) conta un ingaggio da 1,5 milioni per un altro anno. Solo le neopromosse, Genoa e Parma hanno allenatori con stipendi più bassi. Uno stimolo in più, magari, per Iachini, che può dimostrare, alla prima grande occasione della carriera, sulla sua panchina del cuore, di poter valere di più. Come sempre, sarà il campo a parlare: lui che ha visto la conferma del blocco difensivo dopo il mercato, ma anche il mancato arrivo di un regista e di un attaccante di primo livello, non vede l’ora di avere tutto il gruppo a disposizione per plasmare la sua Fiorentina.
QUATTRO GARE. È chiamato a dare un gioco più propositivo, ma anche a far conciliare tutto con i risultati. Le prossime tre settimane potranno già dare indicazioni precise: Spezia in trasferta, Udinese in casa, Roma e Parma fuori. Nel mezzo anche la sfida al Padova in Coppa Italia. Cinque gare prima della sosta di novembre (Covid permettendo) in cui inserire i nuovi e aggiungere punti importanti in classifica. E allontanare dall’ambiente viola un po’ di malumore legato al mercato e all’ultima figuraccia contro la Samp.