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Seconde linee e ‘desaparecidos’: buone risposte nell’emergenza. E si rivede anche Lo Faso

Maxi Olivera non giocava dal 19 novembre a Ferrara, Cristoforo da un mese (con il Chievo) e aveva messo insieme solo 118′ in stagione; Eysseric aveva giocato appena 11′ negli ultimi due mesi, anche Laurini non era titolare da quasi due mesi. Fiorentina inedita contro il Crotone, ma gruppo che ha tenuto e ha centrato la quarta vittoria di fila. Non era mai successo con Pioli, non succedeva da due anni e mezzo (ottobre 2015). La ri-vincita delle seconde linee, di quelli rimasti fin qui molto in ombra, spesso nelle retrovie.

Perché Cristoforo non è certo Badelj, ma il suo apporto l’ha dato. Così come Maxi Olivera a sinistra: avvio sprint con il cross che poi ha portato al vantaggio di Simeone, poi l’occasione perfino per segnare e una gara di sostanza e corsa, fino ad un finale di gara in pura apnea e debito d’ossigeno. Alla fine non si chiedeva la luna ai due uruguaiani, e hanno contribuito alla causa.

Così come Eysseric, anche se in fase di copertura non sempre era puntuale e davanti le gambe non sempre giravano con scioltezza. Soprattutto in relazione al tipo d’acquisto che doveva essere: un potenziale titolare, che invece fin qui non ha praticamente mai inciso. Saponara, ormai, è un ex oggetto misterioso: terza gara di fila da titolare, prestazione ottima impreziosita dall’assist per Chiesa che ha chiuso la partita. Si è preso sulle spalle, con qualità, la Fiorentina.

Panchina corta contro il Crotone (appena 9 giocatori, con due portieri di riserva), e allora spazio a gara in corso anche ad altri ‘desaparecidos‘. Oltre a Bryan Dabo (in staffetta con Cristoforo, ha dato quantità ma ha anche perso diversi palloni) dentro anche Bruno Gaspar. Il portoghese non giocava da quasi due mesi (a Bologna), unico minutaggio fin qui del suo 2018. Ultimi minuti senza grossi affanni per lui. E si è poi anche rivisto, davanti, Simone Lo Faso.

“Lo Faso mi ha preso alla lettera, gli ho detto di giocare semplice, poteva tentare qualcosa in più. Ma ha comunque fatto bene. Oggi è stato premiato lui, ma ce ne sono tanti che meritano di giocare”, ha detto Pioli a fine partita. Dopo i buoni 19′ a Benevento a ottobre, insomma, un altro ‘assaggio’ di Serie A per il classe ’98 viola. Che, negli scorsi mesi, a volte non era neanche stato convocato o era andato in tribuna. A dimostrazione di quanto sia difficile, per i giovani, il salto nel calcio ‘dei grandi’. Giovane di buone speranze, talento grezzo e ‘leggerino’ da affinare. Ma la qualità c’è.

Martedì a Udine continuerà il mini tour de force per la Fiorentina. Ancora senza Badelj, e quindi con speranze di giocare per i vari Cristoforo e Bryan Dabo, ma anche per Eysseric, Gil Dias e gli altri esterni/trequartisti qualora fosse confermato il 4-2-3-1. Torneranno, invece, Benassi e Biraghi dopo la squalifica. E per uno come Maxi Olivera si prospettano altri tempi difficili…

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