Rassegna Stampa
Se Inter, Juve e Milan venissero escluse dalla A? Blocco retrocessioni, gli scenari
La Gazzetta dello Sport in edicola stamani spiega quel che potrebbe accadere se Inter, Juventus e Milan venissero escluse dal campionato
Nei paesi anglosassoni le definiscono le narrazioni del “what if”, “che cosa succederebbe se”. Ecco, stavolta la sovrapposizione tra ucronia (dal vocabolario Treccani: «Sostituzione di avvenimenti immaginari a quelli reali di un determinato periodo o fatto storico») e attualità sembra essere meno fantasiosa di quello che si sarebbe mai potuto pensare. E allora: che cosa succederebbe se Juventus, Inter e Milan fossero estromesse dalla prossima Serie A? Un passo per volta. In realtà, fra i tifosi c’è anche chi pensa (o teme) che le tre grandi potrebbero essere cancellate anche da questo campionato, se la Uefa spingerà le singole federazioni al pugno duro. E così accadrebbe che si qualificherebbero nella prossima Champions – pur ridimensionata – Atalanta, Napoli, Lazio e Roma. Anzi, se il pugno duro del presidente Ceferin fosse confermato, i giallorossi potrebbero addirittura volare subito in finale dell’attuale Europa League insieme al Villarreal, qualora Manchester United e Arsenal fossero squalificati.
La riforma. Al momento è una ipotesi di scuola, ovvio, perché si potrebbe pensare anche al ripescaggio di Granada e Slavia Praga, le eliminate. Le sanzioni future, invece, potrebbero essere assai più plausibili. Lecito chiedersi, perciò, cosa sarebbe una Serie A senza bianconeri, nerazzurri e milanisti. Sulla carta, evaporerebbero 72 scudetti complessivi (alla Juve ne assegniamo 36, come da sentenze della giustizia sportiva) e ci sarebbe un bacino di 16.354.000 di tifosi (fonti Stage Up e Ipsos) senza rappresentanza, suddivisi in questo modo: Juventus 8.839.000, Inter 3.868.000 e Milan 3.647.000. Tanti, ma non è escluso che molti di loro potrebbero trovare una seconda casa, generata dalla pura passione. In questo “mondo nuovo” occorrerebbe (finalmente?) una riforma dei campionati. La Serie A, naturalmente, non potrebbe restare a 17 squadre e c’è chi dice che sarebbe il momento di arrivare a quel dimagrimento a 18 auspicato spesso, soprattutto in presenza di più partite europee, ma dopo l’assegnazione dei nuovi diritti tv non sarebbe semplice far digerire a Dazn un sostanzioso pacchetto di gare in meno.
Promozioni e blocco. Detto che il presidente Gravina da tempo ha in animo la riforma della Serie B – con una B1 e una B2 – sembra più probabile che il format a 20 squadre della A venga confermato. La domanda di più stringente attualità, però, sarebbe un’altra: se Juve, Inter e Milan venissero estromesse dal prossimo campionato, come sostituirle? Una ipotesi sarebbe il blocco delle tre retrocessioni e la promozione di tre dalla B. In un format a 18 invece – detto che dar corso al salto di categoria dai cadetti sarebbe obbligatorio – le retrocessioni potrebbero essere solo due. Impressioni? La questione è delicata e avrà risvolti anche legati a sponsor e diritti tv. Non è un caso che da tempo le agenzie di marketing lavorino sulle “seconde squadre del cuore”. Cioè club simpatici a tifosi di altra fede. In assenza delle “tre grandi” sarà possibile un travaso emozionale in Serie A su Napoli, Roma, Atalanta, Lazio, Fiorentina o Sassuolo, tanto per fare degli esempi? Una cosa è certa: c’è chi ci sta già lavorando per capire come si possa far soldi anche così. D’altronde, questo è il calcio del Terzo Millennio, baby.