
La ‘difesa’ dei rossoneri da parte di Malagò, nessuna citazione per la buona condotta della Fiorentina. Una presa di posizione ‘imparziale’.
Mentre il capo dello sport italiano si augura un happy end in Europa per il Milan, la Fiorentina resta a distanza da qualsiasi polemica e cerca di fare il suo, scrive La Nazione. Inutile pensare ai ghirigori del Tas, visti i tempi del ricorso e della decisione (che potrebbe essere presa dal tribunale sportivo di Losanna addirittura il 19 o il 20 luglio, praticamente a ridosso della partita di andata del secondo preliminare Uefa). Unica mossa possibile, l’anticipo delle visite mediche in attesa della definizione della rosa.
PRESA DI POSIZIONE. Giovanni Malagò è il capo dello sport italiano, dunque la sua presa di posizione a favore del Milan è stata un infelice e dimezzato esercizio di politica aziendale. Perché se il calcio è una famiglia e tutti i figli hanno la stessa dignità, anche la Fiorentina che torna in Europa al posto del Milan merita la medesima quota di considerazione. E se i bilanci del Milan sono stati giudicati dall’Uefa non aderenti al play finanziario, il capo dello sport italiano avrebbe dovuto avere – almeno – una parola di rispetto per la squadra che invece è rimasta all’interno delle regole, meritandosi il diritto di subentrare. Invece Malagò si è trasformato in tifoso rossonero, perdendo un’occasione per legittimare il proprio ruolo.

Di
Redazione LaViola.it