Come riporta il Corriere dello Sport Stadio, della finale dello scudetto Primavera persa sabato sera dalla Fiorentina a Reggio Emilia contro l’Inter resta ben poco negli occhi. Ma sarebbe ingeneroso, e soprattutto sbagliato, fermarsi a quei 120 minuti dimenticando o anche solo sottovalutando quanto ha fatto questa squadra negli ultimi 12 mesi. E cioè tre finali, due per lo scudetto di categoria e l’altra per il “Viareggio”. D’accordo, tutt’e tre perse contro il medesimo avversario, l’Inter di Vecchi, ma quella è una squadra che per struttura e ricchezza è paragonabile alla Juventus di Serie A. Rispetto alla Fiorentina, gli investimenti dell’Inter sul proprio vivaio sono giganteschi.
In ogni caso restano 12 mesi vissuti da protagonisti, i primi con Guidi, gli ultimi con Emiliano Bigica, garanzia assoluta per il settore giovanile, tanto che il club viola ha fatto di tutto, riuscendoci, per trattenerlo anche la prossima stagione sulla panchina della Primavera. Bigica ha portato un gruppo interessante ai livelli più alti e sta per consegnare a Pioli qualche ragazzo promettente, non ancora pronto (almeno per quanto si è visto a Reggio Emilia, i nerazzurri sono ben più strutturati dei viola), ma su cui lavorare per il futuro.
Tre nomi: Michele Cerofolini, classe ‘99, portiere già aggregato in questa stagione alla prima squadra alle spalle di Sportiello e Dragowski; Riccardo Sottil, classe ‘99, seconda punta/trequartista; Gabriele Gori, classe ‘99, centravanti.
Di questo terzetto, probabilmente Gori è quello più vicino all’idea del prodotto finito. Prodotto giovane, s’intende. Con la Primavera, quest’anno ha segnato 26 gol ufficiali, torneo di Viareggio compreso, mentre l’anno scorso in campionato ha tenuto una media di un gol ogni 88 minuti. E’ un centravanti da area di rigore, uno che conosce già i segreti di quel pezzo di campo, ha tecnica, rapidità, fiuto, è opportunista e, come tutti i giocatori di quel tipo, vive per il gol. Ne ha segnati quattro anche con le nazionali giovanili (in 32 presenze), iniziando dall’Under 15 per arrivare all’Under 18, ma presto salirà nell’Under 21. Attenzione, stiamo parlando di prospettiva, di futuro, di un’idea che magari stuzzica anche Pioli, non di certezze.
Come tutti i giocatori di quell’età, non avrebbe nessun vantaggio a restare un anno a Firenze per fare il centravanti numero 3 alle spalle di Simeone e della sua prossima riserva. Lo stesso si dica della Fiorentina: meglio mandarlo, in prestito. Però non sarebbe sbagliato portarlo anche quest’anno in ritiro con la prima squadra. Pioli potrebbe verificarne direttamente la crescita, magari potrebbe venirgli l’idea di provarci. Se per caso la Fiorentina fosse ripescata in Europa League, avrebbe bisogno di giocatori giovani e freschi già a fine luglio. Per la cessione si può sempre aspettare gli ultimi giorni di mercato.
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Redazione LaViola.it