«BASTA, vogliamo la moviola in gambooo!» (applausi scroscianti). Fino a qualche anno fa c’erano alcune certezze granitiche: giovedì gnocchi, venerdì pesce, sabato trippa e lunedì moviola in campo (da Biscardi). Ma proprio adesso che il Processo è caduto in disgrazia e la moviola è sbarcata davvero in campo, i risultati forse deluderebbero l’inossidabile Aldo. Preambolo nostalgico per dire che in una delle prime sperimentazioni «vere» del Video Assistant Referee, la stessa non è riuscita a chiarire uno dei casi decisivi della partita. Per Italia-Germania a San Siro, l’arbitro portoghese Dias Soares aveva infatti a disposizione due assistenti di fronte alle immagini tv per chiarire gli episodi dubbi della partita. Una serata con la Var a pieno regime, non a livello sperimentale (ossia senza comunicazione diretta) come avviene in serie A da qualche mese. Al 62’ il tedesco Kimmich crossa per Volland che segna da distanza ravvicinata. L’assistente segnala il fuorigioco, l’arbitro annulla e dalla cabina di regia garantiscono che la decisione è corretta. Lo conferma il designatore degli arbitri Fifa Massimo Busacca. C’è un ma: le immagini non danno alcuna certezza del fatto che Volland, con un ginocchio oltre la linea dei difensori azzurri, sia anche oltre la linea del pallone calciato da Kimmich, altro elemento decisivo per valutare il fuorigioco.
Dubbio confermato nemmeno troppo indirettamente da Roberto Rosetti, responsabile italiano del Var che, ospite del brillante e preparato Lorenzo Fontani di Sky Sport, ha ammesso che alla ditta fornitrice delle immagini «sono stati chiesti strumenti più affidabili, abbiamo bisogno di risposte certe» per valutare le varie situazioni. Tradotto: anche i responsabili del progetto sul gol di Volland non hanno le certezze assolute che i promotori della moviola in campo si attendevano dalla (costosissima) svolta tecnologica. Siamo nella fase embrionale, d’accordo, ma così il Var serve solo sui casi eclatanti, gli sbagli macroscopici: «Il Var ha controllato questa situazione – ha spiegato ancora Rosetti – e, non trattandosi di un chiaro errore dell’arbitro, ha supportato la sua decisione, che stata è quella di far giocare».
L’ALTERNATIVA è quella di togliere qualsiasi valutazione umana sul fuorigioco, un obiettivo a cui si sta lavorando, ha spiegato Busacca. Come già avviene con la Goal Line Technology dove nessuno valuta le immagini ma in automatico, se il pallone oltrepassa la linea di porta, arriva una segnalazione all’arbitro. Come fare? Forse con un chip da infilare nelle scarpette o chissà con quale altra diavoleria. Benvenuti nell’era degli arbitri da playstation, altro che i gomblotti di Biscardi.
Di
Redazione LaViola.it