Lo spagnolo ha fatto più nell’ultimo mese che in un anno e mezzo di Fiorentina (sia come prestazioni che come numeri). E’ tra i ‘fedelissimi’ del tecnico, ieri tra i migliori
Il centravanti inarrestabile Vlahovic, il capitano Biraghi, il leader del centrocampo Bonaventura… e Josè Maria Callejon. Cosa accomuna questi quattro giocatori? Sono gli unici ad aver giocato tutte e 16 le partite stagionali della Fiorentina. E se per i primi tre la scelta è piuttosto logica, sullo spagnolo ex Napoli in diversi hanno avuto da ‘sindacare’ in questo primo scorcio di stagione. Eppure Italiano non ne ha mai fatto a meno. Intelligenza tattica, coperture, equilibrio. Senza però squilli degni di nota. Anzi, erano stati diversi i passaggi a vuoto. Fino a ieri. Anzi, fino all’ultimo mese. Perché Callejon, crescendo anche di condizione fisica, ha fatto si è fatto notare (in positivo) più nell’ultimo mese che in tutta la sua esperienza in viola.
QUALCOSA E’ CAMBIATO. Lo dicono le prestazioni, ma anche i numeri. Lo scorso anno quel gol in Coppa Italia al Padova (ma la deviazione di un avversario fu decisiva) e l’assist per Vlahovic contro il Cagliari. Poi stop, inglobato in quell’equivoco tattico che lo voleva prima sostituto di Chiesa (con caratteristiche estremamente diverse nell’interpretazione del ruolo di esterno destro di centrocampo) e poi seconda punta ‘di movimento’. Un ruolo che sì, come disse Iachini, aveva fatto a inizio carriera al Real Madrid, ma che in quella Fiorentina non poteva più ricoprire. Dopo un’estate borderline, tra conferma e addio, Italiano non ha avuto dubbi: “Puntiamo su Callejon”. E lo spagnolo è diventato tra i fedelissimi. La prima parte di stagione in realtà non è stata affatto semplice, ma da fine ottobre qualcosa è cambiato. Quell’ingresso convincente contro lo Spezia, con l’assist per il terzo gol di Vlahovic, raccolse applausi. Così come la prova di Empoli, con la palla precisa per il momentaneo (illusorio) vantaggio dello stesso Dusan.
IL MIGLIOR CALLEJON. E contro la Sampdoria, quando tutti si aspettavano di vederlo in panchina in ottica turnover, ecco la miglior prestazione del Callejon fiorentino. Sedicesima partita su sedici, tredicesima da titolare. E quel gol che è stato un marchio di fabbrica nell’avventura napoletana dello spagnolo. Quel taglio profondo sul secondo palo, quell’aggressione alla profondità a raccogliere l’imbucata dell’esterno opposto che tante gioie aveva portato al Napoli di Sarri ma anche di Benitez. Quel giocatore (capace di segnare 82 gol e servire 79 assist in 349 partite in azzurro) sembrava un lontano ricordo. Fino a ieri. Quando ha segnato il primo gol in campionato con la Fiorentina e, soprattutto, è sembrato togliersi di dosso diverse negatività che lo hanno accompagnato in questo anno e mezzo. Lo si era visto anche prima del gol, con quella rincorsa di 20 metri sull’avversario dopo aver perso palla. Ma anche nella scioltezza con cui ha puntato l’avversario dopo la rete, con quel tiro a giro di mancino che pure è terminato fuori. Oppure, ancora, quando nella ripresa si è fatto metà campo palla al piede cercando poi la porta (tiro deviato).
PRIMO SQUILLO. ‘Scusate il ritardo’, può essere il titolo della partita di ieri di Callejon. Tra i migliori in campo, per atteggiamento e applicazione. “Voglio fare i complimenti a un calciatore, me lo sento perché è personale: complimenti a Callejon”, ha detto ieri sera il direttore sportivo Pradè, che lo ha portato a Firenze a parametro zero un anno e mezzo fa. “Ha passato momenti difficilissimi, è arrivato alla fine del mercato e ha preso subito il Covid. Abbiamo giocato con un modulo non consono a lui l’anno scorso, quest’anno ci sta dando tanto. Non ti dà solo all’interno del campo ma anche all’interno del gruppo. È un professionista esemplare, ha un’energia incredibile per l’età che ha. Il fatto che non aveva mai fatto gol lo sentiva anche su sé stesso, perché la critica ti resta dentro. Oggi si merita gli applausi”. In una Fiorentina che pure sul mercato di gennaio andrà alla ricerca di un esterno importante, mancava lo squillo dello spagnolo. Ieri la miglior versione di Callejon in viola.
Di
Marco Pecorini