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Scritte vergognose, la vedova Scirea: “Tristezza e dolore”. La Juve omaggia Astori

La Gazzetta torna sul ‘fuori campo’ di Fiorentina-Juve: le scritte sull’Heysel e Scirea (poi fatte rimuovere) e il gesto dei bianconeri.

Sentimenti contrastanti al Franchi: da un lato la vergogna dei soliti imbecilli, dall’altro l’emozione oltre ogni barriera del tifo. Così scrive La Gazzetta dello Sport. Fuori lo stadio l’odio di chi ha voluto macchiare lo sport più bello. Prima della partita Chiellini e compagni hanno reso omaggio a Davide Astori con un mazzo di fiori sotto la curva senza che nessuno protestasse, ma già una scritta aberrante aveva fatto il giro di tutti i social. L’aveva lasciata qualcuno appena fuori dalla zona di pre-filtraggio su una centralina dell’elettricità: «Heysel -39. Scirea brucia all’inferno», hanno letto tutti prima che il comune provvedesse a cancellare la vergogna. La tragedia della finale di Coppa Campioni ’85 e lo storico capitano dentro allo stesso oscuro calderone. A un certo punto lo spicchio dei tifosi bianconeri ha cominciato a inneggiare ad Astori e tutti i tifosi viola, quelli a cui la Juve va di solito di traverso, hanno battuto le mani. È questa Firenze, non altro.

LE REAZIONI. La scritta fuori dal Franchi è stata uno schiaffo intollerabile: «È inaccettabile, triste, diseducativo e vergognoso», ha subito tuonato il vicepresidente Pavel Nedved. E Mariella Scirea ha accusato il colpo. «Mio figlio Riccardo dice di lasciare perdere. Ma questo è troppo, anche perché non è la prima volta. E sono stanca, provo tristezza e dolore». Mariella Scirea è stata a Firenze fino a poche ore prima della partita, per occuparsi del centro di coordinamento dei club juventini: «Un fulmine a ciel sereno, perché avevamo lavorato proprio perché fosse una serata per ricordare due campioni, due uomini morti così giovani. Per questo sono rimasta così colpita. Nessuno merita quelle scritte, ma ancora meno mio marito per quello che ha dato al calcio italiano. Mi sento indifesa, come se non si potesse far nulla di fronte a questa desolazione: mi rendo conto che viviamo in un mondo strano — prosegue la vedova Scireasenza più rispetto nemmeno per i morti. Non provo nemmeno rabbia. Solo tristezza».

ALLEGRI. Massimiliano Allegri, ieri è tornato sull’argomento: «È una questione delle persone, di educazione e di rispetto, non dipende dalle singole tifoserie, ma da singole persone. È stata una partita meravigliosa e con un pubblico fantastico: chi ha scritto certe cose non dico che andrebbe arrestato, ma quasi».

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