I tifosi della Dea denunciano una brutale aggressione. Per la Questura erano armati e cercavano lo scontro
«Chiarezza» sui fatti di Firenze. Ieri la invocavano tutti: l’Atalanta a tutela dei propri ultrà che denunciano di aver subito una brutale aggressione da parte della polizia; il sindaco di Bergamo Giorgio Gori in difesa dei propri concittadini; i parlamentari in rappresentanza dei propri elettori.
Ma la «chiarezza» chiesta al ministro dell’Interno Matteo Salvini, sulla cui scrivania ieri è arrivato il report del Questore di Firenze Alberto Intini la invocano innanzitutto le forze dell’ordine che mercoledì notte stavano scortando verso l’uscita da Firenze i 35 pullman dei tifosi atalantini (ben più dei 23 annunciati alla vigilia della sfida), accusate – secondo alcune testimonianze, anche video – di aver bloccato un mezzo del corteo e di averne brutalmente malmenato i componenti, senza motivo e oltretutto a pochi metri di distanza dal casello autostradale di Firenze Sud dove il servizio scorta sarebbe terminato.
I FATTI. Come riporta La Gazzetta dello Sport, la ricostruzione ufficiale della Questura di Firenze, inviata al Viminale solo ieri, a caso già scoppiato, ricostruisce i fatti in modo dettagliato, con il racconto dei capi squadra e gli audio delle registrazioni radio, presto al vaglio della magistratura.
Due pullman cominciano a decelerare e progressivamente si staccano dal gruppo, ignorando il primo intervento di una pattuglia che li affianca e gli intima di riaccodarsi. Pochi metri dopo, in prossimità del ponte del Varlungo, i componenti del primo mezzo costringono l’autista a fermare la corsa (nella circostanza avrebbero anche rotto il freno a mano).
Il secondo pullman si accoda (ne arriverà un terzo che dopo poco riprenderà la marcia). Dalla pattuglia di polizia, che via radio ha già chiamato i rinforzi, scende il capo squadra. Riesce a salire sul mezzo.
Davanti a sè – racconta – trova decine di ultrà «travisati», armati di «bottiglie di vetro, cinte con fibie metalliche, martelletti», che gli chiudono immediatamente il portellone alle spalle – mentre altri ultrà scendevano in strada dalla porta posteriore – e lo malmenano. In suo soccorso, dopo pochi istanti piombano i colleghi in tenuta antisommossa, quelli che si vedono nei video postati in rete dai tifosi del secondo pullman, che effettuano subito una carica di alleggerimento per ricacciare dentro gli ultrà.
Ne fa le spese un funzionario a cui con un calcione viene sfondata la visiera del casco: riporterà la frattura del setto nasale e la rottura del labbro superiore, con cinque punti di sutura e dieci giorni di prognosi. Saranno 6 gli agenti refertati in ospedale, a fronte di decine di tifosi che ieri documentavano in rete con foto piuttosto eloquenti di essere state manganellate senza tanti complimenti. Riportata la calma, vengono lentamente identificate 130 persone. Alcune di loro verranno denunciate per resistenza e lesione a pubblico ufficiale.
Secondo la ricostruzione della Questura, gli ultrà dell’Atalanta – che già nel viaggio d’andata avevano provocato momenti di tensione – volevano staccarsi dal corteo per sfuggire alla sorveglianza della polizia e andare a caccia dei rivali della Fiorentina, con cui magari si erano dati appuntamento da qualche parte.
Di
Redazione LaViola.it