 
																												
														
														
													Il racconto di un dipendente del McDonald’s, sugli scontri al Varlungo tra tifosi bergamaschi e polizia. E l’autista: “Non sapevo a chi dare retta..”
«Ho visto un gruppo di tifosi nel piazzale del Mc Drive. Poi ho visto sulla corsia opposta alcuni ultras dell’Atalanta in mezzo alla carreggiata. Infine ho notato alcuni tifosi prendere le loro macchine e scappare». È una testimonianza, questa, che è finita agli atti dell’inchiesta coordinata dal procuratore capo Giuseppe Creazzo sugli scontri tra atalantini e poliziotti sul ponte del Varlungo. Così scrive il Corriere Fiorentino. La testimonianza è quella di un dipendente del Mc Donald’s che, a quell’ora, stava lavorando e che racconta di aver assistito a una parte di quanto avvenuto sul Varlungo e più precisamente quando il primo pullman di ultras — secondo la Digos — dopo aver viaggiato a velocità ridotta si è fermato improvvisamente in mezzo alla strada.
RACCONTO. Il dipendente, che era di turno dalle 18 alle 2 di notte, ha raccontato alla polizia che quella sera — come avviene spesso in occasione delle partite — al Mc Donald’s c’erano molti tifosi della Fiorentina con le sciarpe. Molti di loro erano dentro il locale mentre altri — ha precisato — erano sul piazzale. Verso le 00,40 di quella sera anche una parte di tifosi è uscita dal locale. A quel punto lui ha visto dai vetri del locale quello che stava accadendo nella corsia opposta del ponte del Varlungo: «C’erano tante persone in strada, anche poliziotti in divisa e il traffico era bloccato». Subito dopo il dipendente ha spiegato di aver visto «allontanarsi sulle proprie auto i tifosi fiorentini». Questo racconto lascia ipotizzare che alcuni ultras dell’Atalanta stessero in qualche modo cercando i supporter gigliati.
AUTISTA. L’autista del primo pullman, quello appunto che si è fermato di fronte al Mc Donald, ha raccontato che stava viaggiando a velocità ridotta «perché i tifosi dell’Atalanta temevano un agguato della Fiorentina», nonostante il pullman fosse scortato. «Non sapevo se dare retta ai tifosi che volevano mi fermassi o alla polizia che mi invitava a proseguire», ha ancora detto.
 
												
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																							 
																							 
																							 
									 
																	 
									 
																	 
									 
																	 
									 
																	 
														 
														 
														
Di
Redazione LaViola.it