Se i tre giocatori saranno ritenuti colpevoli delle scommesse effettuate salteranno il prossimo Europeo dell’Italia
A stupire chi sta conducendo le indagini sul caso scommesse è il filo che unisce le vite di questi giovani atleti: Fagioli, Tonali e Zaniolo. Tutti i coinvolti hanno un’età che oscilla tra i 21 e i 24 anni. Hanno frequentato insieme le nazionali giovanili (dove tramite corsi dedicati degli esperti spiegavano loro i rischi connessi alle scommesse…). E hanno mantenuto contatti e amicizie, sentendosi probabilmente immuni dietro uno smartphone. Scrive il Corriere dello Sport-Stadio.
Al netto di come finirà questa triste storia, c’è già una certezza: Fagioli, Tonali e Zaniolo, azzurri designati, in caso di colpevolezza salterebbero Euro 2024 e le successive qualificazioni ai Mondiali del 2026. Neppure coi patteggiamenti farebbero in tempo a rientrare per l’appuntamento di metà giugno in Germania.
Se poi andassero a processo, l’iter dal primo grado (tribunale federale) al terzo (Collegio di Garanzia presso il Coni) durerebbe tra i 4 e i 5 mesi. E dunque, ipotizzando un’apertura delle aule di giustizia a gennaio 2024, arriveremmo a una sentenza definitiva (per lo sport, poi si spalancherà l’orizzonte della giustizia amministrativa) non prima di maggio/giugno.
Senza considerare il correlato danno d’immagine: Zaniolo e Tonali, punti fermi del gruppo di Spalletti, hanno lasciato Coverciano nel giorno del blitz della polizia per la consegna dell’avviso di garanzia e il sequestro di telefoni e tablet. Ora rischiano di non tornarci più per chissà quanto tempo. E lo stesso si può dire per Fagioli. Pilastro di tutte le giovanili azzurre e uno dei nomi rimasti sempre in odore di convocazione nel nuovo ciclo spallettiano, con appena una presenza in Nazionale a novembre 2022 con Mancini.
Di
Redazione LaViola.it