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Sciatore, intellettuale, a pranzo con Guccini: ritratto di Nicolussi Caviglia

Nicolussi Caviglia - Fiorentina

Il nuovo acquisto della Fiorentina è un personaggio ben lontano dallo stereotipo del calciatore moderno. Ecco alcune delle sue passioni

In questo momento sto rileggendo l’Iliade, L’avevo studiata a scuola e la trovo ancora molto attuale“. Basta questa frase per inquadrare Hans Nicolussi Caviglia. E per capire che tipo di atleta sia. Lontanissimo dallo stereotipo del calciatore moderno, basta sentirlo parlare per rendersi conto della sua cultura e preparazione. Così scrive La Nazione.

FAMIGLIA E CRUIJFF. Porta il doppio cognome, una scelta rara. Ci tiene da matti. Un doppio cognome che racconta le origini trentine del padre, guardaparco, e quelle liguri della madre, attrice. La sorella Mia fa la ballerina in Olanda. La terra del suo idolo calcistico, Johann Cruijff. In suo omaggio veste da sempre la maglia numero 14. Dell’ex Barcellona ha fatto sua una frase celebre: “La creatività non fa a pugni con la disciplina“.

SCI, KUBRICK E GUCCINI. Nato in un borgo della Valsavarenche, Dégioz, a 1800 metri, ama la montagna e da più piccolo sembrava una promessa dello sci. L’esordio in Serie A nel marzo del 2019, Juventus-Udinese 4-1. Chi gli lasciò il posto? Moise Kean. Adora i film di Stanley Kubrick, come Barry Lyndon e 2001: Odissea Nello Spazio. Famosa la sua passione per Guccini: glielo faceva ascoltare il padre da piccolo, lo ha incontrato in un’osteria sull’appennino tosco-emiliano nel marzo dell’anno scorso. Generazioni agli antipodi, sessant’anni di differenza: tutto annullato davanti a musica, sogni e ricordi.

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