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Savic: “Firenze passo più importante della carriera. E’ casa mia”
Intervistato dal quotidiano spagnolo Sport, Stefan Savic, ex difensore viola, è tornato a parlare anche di Fiorentina, oltre che di Simeone e della finale di Champions che si giocherà contro il Real Madrid sabato prossimo: “Finora è stata una stagione molto buona, incredibile. Abbiamo giocato quasi alla pari con Barcellona e Real Madrid nella Liga, abbiamo fatto un grande lavoro, siamo stati sempre primi o secondi. Ora dobbiamo finire nel migliore dei modi vincendo la Champions. Fin da quando sono arrivato ho detto che venivo qui per vincere qualcosa: e spero sia così, la Champions è il sogno di tutti e abbiamo la possibilità di vincerla. Atletico-Real rivincita del 2014? Non ne parliamo, anche perché diversi di noi non c’erano due anni fa. Sarà un’altra partita. Non ci sono favoriti: 50% per uno di vittoria.
Voto alla mia stagione? Dopo 3 anni in Italia ho deciso di venire all’Atletico, un club molto importante che lotta per vincere. È stato un bene per me, anche se i primi mesi ho dovuto adattarmi allo stile di gioco, poi ho avuto più minutaggio. Purtroppo a febbraio un infortunio mi ha fermato. Poi ho ripreso a giocare. Fiorentina? Ho passato 3 anni molto importanti a Firenze, giocare da giovani a questi livelli è molto importante soprattutto per un difensore. Quando mi ha chiamato l’Atletico ho dovuto decidere se lasciare l’Italia. Ho parlato con Simeone, lui è stato uno dei motivi per cui sono venuto a Madrid. Era una grande opportunità, dovevo coglierla. L’Atletico è in forte crescita e se la gioca con le migliori d’Europa. Simeone è un lavoratore impeccabile, fa sentire tutti importanti. Anche quando non giochi.
‘Catenaccio’ di Simeone? Difensivamente abbiamo uno stile molto simile a quello italiano, ma non credo sia proprio catenaccio. Noi trasformiamo molto velocemente la difesa in attacco. L’Italia è nota per il suo stile difensivo, ma la Fiorentina, con Montella, giocava in maniera molto offensiva. Sono migliorato molto in Italia, così come con Simeone che tra l’altro è stato molto in Italia. Credo che Simeone ha fatto un bel mix tra calcio spagnolo e italiano: in Spagna c’è un calcio molto offensivo, in Italia è difficile che qualcuno segni più di 15 gol, ci sono difese ottime. È un campionato più fisico e tattico.
Dal City alla Fiorentina? È stato il passo più importante della mia carriera. Decisi di andare alla Fiorentina perché a Manchester avevo giocato solo 20 partite e Mancini mi disse che avrebbe fatto lo stesso in futuro. Avevo 20 anni, dovevo giocare, e a Firenze ho avuto la possibilità di lavorare con Montella: in 3 anni ho giocato molto, lavorato duramente e imparato molto. Ho lasciato tanti amici a Firenze, lì mi sento come a casa. In tre anni abbiamo giocato una semifinale di Europa League, tre quarti posti di fila in campionato. E volevo un’altra sfida. L’Atletico era un’opportunità perfetta e credo che posso migliorare ancora molto qui”.
